Origine dei virus e strategie di prevenzione
L’Istituto per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, ospita dal 7 al 12 settembre un evento internazionale: 80 studenti da tutto il mondo parteciperanno al 19° Corso internazionale su evoluzione e epidemiologia molecolare dei virus. Selezionati in modo rigoroso, i partecipanti al workshop di bioinformatica potranno avvalersi di docenti di fama internazionale e di postazioni informatiche dotate di software sofisticati.
Il corso mira a utilizzare al meglio la mole di dati offerti, al fine di comprendere l’evoluzione dei virus e lo sviluppo di nuovi agenti patogeni di malattie infettive. Grazie agli strumenti informatici, si ricavano oggi grandi quantità di dati sui genomi virali. Per la metagenomica, disciplina che studia i profili genetici degli organismi, ha un ruolo cruciale il sequenziamento, filtro dei dati raccolti e loro incrocio. Attraverso questo lavoro, descritto sommariamente, le sequenze vengono attribuite a specifici ceppi virali e se ne descrive l’epidemiologia molecolare. Così, combinando i dati di sequenza con quelli geografici e temporali, si ottengono informazioni sulle origini dei virus e sulla loro evoluzione. Infine si cerca di capire in che modo avvenga il passaggio di determinati ceppi virali dall’animale all’uomo e come tali ceppi si adattino all’uomo. Tali percorsi evolutivi sono alla base delle pandemie virali la cui conoscenza è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione e di intervento. Ciò sarà oggetto di studio, analisi biostatistiche e discussioni plenarie durante il corso. “Siamo onorati – dichiara Valerio Fabio Alberti, commissario straordinario dell’Istituto, di ospitare un workshop di grande valore clinico-scientifico. Ciò rappresenta un riconoscimento del ruolo che abbiamo nello scenario internazionale della ricerca scientifica”.
“Il Laboratorio di Virologia dello Spallanzani – dice Giuseppe Ippolito, direttore Scientifico – conta su una dotazione strumentale di altissimo livello. L’uso delle nuove tecnologie ha reso possibile evidenziare e caratterizzare nuovi patogeni associati ad epidemie virali”.