In alcuni casi crea dipendenza. Qualcuno racconta di non iniziare la sua giornata senza prima aver visto la sua vignetta. Ė l’effetto Osho, al secolo Federico Palmaroli, cinquantenne romano monteverdino, di fede laziale e normalissima vita da impiegato, finché l’illuminazione non lo ha raggiunto. Gli è arrivata dalla rete, quando ha scoperto inaspettatamente il sito con le massime del santone indiano Osho Rajneesh: le più belle frasi di Osho, appunto. E il dado è tratto. Titolo migliore, per la sua rubrica non avrebbe potuto trovarlo. Da allora dispensa ogni giorno una sottile ironia romana, alleggerendo le prime pagine dei quotidiani con le sue frasi a effetto, in uno slang che non è certo la lingua del Belli ma si fa capire in tutto lo Stivale. Nelle raccolte dei suoi meme, che pubblica periodicamente, un posto d’onore spetta alle vignette di argomento sanitario. Indimenticabili quelle realizzate nel periodo della pandemia: dal vaccino in scadenza al gioco dell’allegro virologo, dall’esasperazione da tampone al gelato in omaggio dopo l’inoculazione, passando per il putiniano che chiede lo Sputnik. E ancora: le insostenibili liste di attesa con la signora pronta a eseguire una Tac, che non ricorda il motivo della richiesta di esame per il troppo tempo passato dal giorno della prenotazione. Da ultimo, un libro tutto imperniato sulla politica, con una stralunata Elly Schlein in copertina, che si interroga su quale sia la corretta postura per una militante di sinistra. “Er pugno se fa co la destra o co la sinistra?” è il titolo dell’opera che il vignettista presenterà il  prossimo 29 febbraio, dalle ore 18:30 come ospite d’onore  dei Cocktail d’Avanguardia, l’appuntamento culturale promosso da Meta Magazine e Meta Promotion, presso i locali de La Quintessa in via Spiaggia del Lago 20 a Castel Gandolfo. Non una mera presentazione ma un dialogo con il pubblico, moderato dal giornalista Andrea Titti che con “Le più belle frasi di Osho” apre la nuova stagione della rassegna, puntando sulla novità che il messaggio dell’artista rappresenta.  “L’arte di Osho – spiega Titti – comunica in modo nuovo la politica e la società di questo tempo. Ironico e pungente, dà nuova linfa e rappresentazione al linguaggio della romanità. Un vero esponente di avanguardia”.

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