Ospedale di Bracciano: la riconversione è “discrezionale”

Ci si affida all’alfabeto, nel linguaggio cifrato burocratico, per indicare che un presidio ospedaliero – un tempo dotato di pronto soccorso, emergenza, day hospital e tutte le specialità per accogliere e prestare le cure in un territorio di 135 mila abitanti – sarà trasformato in ospedale “distrettuale di II livello di tipo B”.
La vicenda parte da lontano: un ricorso al Tar del Lazio di sette Comuni ricadenti nell’area prossima al lago di Bracciano, rigettato con sentenza n. 127 del 20 dicembre scorso, in cui si giudica sostanzialmente legittimo il decreto 80/2010 della Regione Lazio sulla riorganizzazione ospedaliera, che potrebbe decidere la sorte di 13 nosocomi di provincia con la soppressione di circa 2000 posti letto.
Secondo i giudici amministrativi, la scelta di riconvertire il Padre Pio “non è irragionevole né arbitraria, ma giustificata dal consistente risparmio di spesa che può essere raggiunto e rientra nel più ampio aspetto programmatico, in ordine alla riqualificazione dell’assistenza territoriale, imposto dagli obiettivi fissati dal Piano per la Salute 2010-2012”. La stessa scelta, ai magistrati appare “caratterizzata da ampia discrezionalità tecnica, che sfugge al sindacato di legittimità del giudice amministrativo se non inficiata da irragionevolezza, arbitrarietà, irrazionalità”.
Secondo il Tribunale amministrativo, la Regione avrebbe infatti “provveduto ad attivare un’offerta assistenziale equivalente presso l’ospedale di Civitavecchia e il Sant’Andrea di Roma”. I ricorrenti non sono stati accontentati nemmeno nella richiesta di una riconversione meno drastica: l’ospedale “distrettuale di II livello di tipo C”, invocato dalla collettività perché presenta maggiori garanzie di sicurezza, i cittadini di Bracciano, Anguillara, Canale Monterano, Cerveteri, Ladispoli, Manziana e Trevignano lo possono giusto sognare. Esigenze di bilancio ne impediscono la realizzazione.
Anche in questo caso i giudici Tar della Terza sezione quater sono stati chiari: tra i poteri discrezionali della Regione Lazio c’è anche la facoltà di stabilire il tipo di intensità di cure e di assistenza di cui una collettività può avere bisogno. “La richiesta avanzata dai ricorrenti sembrerebbe rispondere meglio alle necessità degli utenti residenti nelle zone servite dal predetto nosocomio ma, tuttavia, la scelta di presidio ospedaliero più appropriato rientra nella discrezionalità della Regione Lazio”.

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