“Ospedale di comunità, risorsa del territorio”

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Professor Stillo, cosa fare subito per una sanità più giusta con i cittadini?

La Sanità è e deve rimanere un servizio pubblico a tutela del diritto alla salute dei cittadini. È lontano dalla tradizione storica italiana un sistema di privatizzazioni in campo sanitario che premia i pochi fortunati e castiga i molti senza tutele. Il Servizio sanitario nazionale ha avuto primati mondiali per l’universalità delle cure, la prevenzione, l’innovazione tecnologica, l’allungamento della vita. Il federalismo sanitario ha portato, invece, a una frammentazione dei servizi nelle varie regioni. Un bambino che nasce con una malattia rara in Veneto disporrà di una rete di strutture territoriali che un neonato calabrese o siciliano non potrà mai avere.

Ci dica, dovendo praticare i necessari risparmi, su quali voci intervenire

Gli sprechi degli ultimi trent’anni sono sotto gli occhi di tutti. Macchinari acquistati e mai usati, reparti creati per le sole ambizioni dei primari, posti di lavoro assegnati dai partiti non tenendo conto delle effettive esigenze delle aziende sanitarie, consulenze esterne non necessarie, stipendi dei direttorio generali al di fuori di qualsiasi buon senso. Credo che i risparmi vadano fatti su queste voci anziché sui posti letto, evitando di colpire solo chi sta male.

Pronto soccorso e liste di attesa, un’idea contro il sovraffollamento e i tempi biblici

I rimedi per evitare gli accessi impropri al pronto soccorso sono noti da anni. Bisogna ripensare il ruolo dei medici di famiglia e i tempi del loro lavoro: troppo assorbiti dalla compilazione di ricette e certificati e poco dediti al paziente, a visitarlo, educarlo, consigliarlo. Gli ambulatori debbono essere gli avamposti della salute pubblica: turni distribuiti nell’arco delle 24 ore, rete informatica, numeri verdi attivi anche sabato e nei festivi. Solo così si limita allo stretto necessario l’accesso al pronto soccorso. Si dovrebbero creare ospedali di comunità sul territorio vicini alle famiglie e in contatto con i medici di medicina generale, strutture intermedie tra l’ospedale e lo studio medico con 10, 15 posti letto per acuti o particolari patologie, ristrutturando i numerosi edifici pubblici dismessi e abbandonati.

Come possono le associazioni di tutela, cooperare per il bene della sanità pubblica?

Le associazioni di tutela dei diritti dei cittadini sono uno strumento indispensabile per una sanità giusta ed efficiente. Si potrebbe pensare a monitoraggi delle associazioni su temi comuni: tempi di attesa, appropriatezza delle cure, qualità dei servizi. Incrociando i dati coloro che amministrano la sanità pubblica, e quindi la vita dei cittadini, avrebbero elementi reali su cui operare, discutere e decidere.

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