Ospedale di Frascati:
il pronto soccorso è salvo

Pronuncia di segno opposto per l’ospedale di Frascati. Il San Sebastiano manterrà il suo pronto soccorso. La Terza sezione quater del Tar del Lazio – la stessa che si è espressa contro il mantenimento dell’ospedale a Bracciano – con sentenza depositata il 4 gennaio 2012 ha stabilito che l’eventuale trasferimento avrebbe comportato “conseguenze sul piano finanziario e antieconomicità”. Si trattava infatti di stanziare immediatamente 600 mila euro per lo spostamento e le attività a breve termine e, successivamente 3 milioni di euro per la predisposizione delle funzioni a medio termine. Senza contare che oltre un milione di euro sono stati già spesi per l’adeguamento del nosocomio alle funzioni di urgenza emergenza necessarie al bacino di utenza afferente al distretto H, ripartizione territoriale della Asl, in cui Frascati è ricompresa. La storia parte da lontano, da un Atto aziendale del 2008 con cui la direzione generale della Asl Roma H, da cui l’ospedale dipende, individuava il San Sebastiano centro di riferimento per l’emergenza secondo il modello Hub and Spoke (letteralmente: mozzo e raggio), termine mutuato dal linguaggio aeronautico per indicare una struttura reticolare pronta a indirizzare casi complessi nel centro attrezzato a trattarli. Nel 2010 i decreti 48 e 73 della presidente-commissario ad acta per la Sanità Renata Polverini confermavano tale vocazione, ribadita nel decreto 74 del 29 settembre dello stesso anno, che individuava il pronto soccorso di Frascati Spoke di I livello, a media complessità. A distanza di un giorno, con il decreto n. 80 del 30.9.2010, si disponeva la chiusura dell’ospedale San Sebastiano e il trasferimento dei reparti all’ospedale di Marino. Il tutto per le necessità dettate dal Piano di rientro dal deficit, che vede una riorganizzazione della rete ospedaliera e della medicina territoriale dagli esiti non condivisi dai residenti nella provincia di Roma e in diverse aree della regione.  Gioco facile hanno avuto i giudici a dimostrare che “l’eventuale soppressione della struttura di pronto soccorso dell’ospedale di Frascati comporterebbe un pregiudizio per la popolazione di riferimento e che tale decisione appare viziata per violazione dell’art. 97 Costituzione, degli articoli 8 e segg. della legge n. 502/92, della legge 241/90, della legge regionale del Lazio n. 18, nonché per eccesso di potere, illogicità, contraddittorietà, difetto di istruttoria, travisamento dei fatti, difetto di motivazione”. Pur riconoscendo il Collegio “le scelte programmatorie del commissario ad acta, determinate dalle necessità imposte dai limiti di bilancio” ha ritenuto che un “mutamento così netto di orientamento da parte della pubblica amministrazione avrebbe richiesto una adeguata istruttoria, assolutamente carente nel caso di specie”.

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