Ospedale di Palestrina, a che gioco giochiamo?

Dal presidente del comitato “Salute e Ambiente Asl Roma 5” Stefano Fabroni e da Ina Camilli, presidente del comitato “Libero a difesa dell’ospedale di Colleferro, riceviamo un comunicato congiunto relativo alla vicenda dell’ospedale di Palestrina, che negli ultimi tempi ha tenuto in allarme i cittadini del territorio:

In questi giorni stiamo assistendo nei social a un batti e ribatti di comunicati tra il sindaco di Palestrina e l’Azienda Sanitaria Asl Roma 5. In data 24 gennaio, con un comunicato, il sindaco di Palestrina Moretti informa i suoi concittadini della “disposizione ricevuta dal Direttore Generale della ASL Roma 5, la quale prevede lo spostamento e l’utilizzo delle attrezzature del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero di Palestrina presso il polo di Tivoli” lamentandosi di questa “decisione unilaterale che ha impedito alla sua amministrazione qualsiasi tipo di interlocuzione.”. Si dice “non convinto affatto della temporaneità della disposizione” e ritiene che sia “più plausibile, invece, che si stiano gettando le basi per uno smantellamento definitivo di tale reparto, considerato un’eccellenza, procurando di fatto un danneggiamento del diritto alla salute di tutti i cittadini del comprensorio prenestino che ne usufruiscono”. D’altra parte, l’Azienda Sanitaria Asl Roma 5, con un comunicato del 25 gennaio, “precisa che non è in atto alcuna azione di smantellamento del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Palestrina, presidio attualmente CovidCenter” e ribadisce di aver “disposto il temporaneo utilizzo presso la struttura di Tivoli delle attrezzature già in dotazione nel Reparto di Ostetricia – Ginecologia di Palestrina” per “assicurare la separazione dei percorsi e scongiurare ipotesi di diffusione del virus in ambito ospedaliero” e che “sono state immediatamente avviate le procedure per la loro pronta sostituzione alla ripartenza delle ordinarie attività del Presidio stesso, conseguentemente alla chiusura del COVID Center”. Per inciso, vale ricordare che nel 2015 i reparti materno-infantili vennero trasferiti da Colleferro a Palestrina e la nascita del polo unico ospedaliero tra le due strutture fu la “promessa” per non parlare di “scippo”. Invece ieri Colleferro e oggi Palestrina con l’emergenza sanitaria perdono il reparto vista “la necessità di dotare con urgenza il DEA di Tivoli di queste strutture” per i pazienti Covid. Decisione che appare, come minimo, contraddittoria posto che Palestrina è nuovamente centro Covid. Per capire meglio le ragioni di questo duello di comunicati forse sarebbe il caso di andare a vedere quello che è successo alla Conferenza dei Sindaci ASL Roma 5 del 15 novembre 2021, dove il Sindaco di Colleferro, il Sindaco di Monterotondo, il Sindaco di Subiaco, il Sindaco di Tivoli del Comitato Ristretto esprimono parere favorevole alla proposta di Atto Aziendale del Direttore Generale della ASL Roma 5, mentre invece il Sindaco del Comune di Palestrina ed il Sindaco del Comune di Zagarolo esprimono parere contrario. Ma perché avviene tutto ciò?  Il verbale della Conferenza dei Sindaci che siamo riusciti ad ottenere con fatica dopo ripetuti solleciti, a firma del Presidente della Conferenza, il Sindaco di Guidonia Michel Barbet, apposta solo il 5 gennaio del 2022, avendolo richiesto già dal 22 novembre del 2021, scaduti abbondantemente i termini per la risposta a un accesso agli atti, riporta solo quanto segue: “Per quanto riguardava le proposte avanzate, in unico documento, dal Sindaco di Palestrina e dal Sindaco di Zagarolo, nonostante siano state tutte accolte compresa quella dell’istituzione di una UOC Ortopedia a Traumatologia a servizio dei Presidi di Colleferro e Palestrina e dalla UOS di Traumatologia presso il PO di Colleferro e UOS di Ortopedia presso il PO di Palestrina, il Sindaco del Comune di Palestrina ed il Sindaco del Comune di Zagarolo hanno espresso parere contrario, rendendosi comunque disponibili ad un ulteriore confronto sul tema.” Come si può ben notare il verbale non fa assolutamente cenno al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Palestrina, così come non riporta le motivazioni del parere contrario dei sindaci dei comuni di Palestrina e Zagarolo. Dopo aver chiesto inutilmente un regolamento partecipativo dei cittadini per la Conferenza dei Sindaci, ad oggi abbondantemente ignorato, in presenza di verbali di questo tipo, senza avere la possibilità di conoscere direttamente i fatti, a voi non verrebbe voglia di chiedere: “Ma a che gioco giochiamo?”

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