Ospedale di Tivoli, dalla tragedia alla polemica
Bertucci e Grasselli: “Regione e Asl lavorano senza sosta per la riapertura”
Ospedale di Tivoli, si anima il confronto politico, dopo le due assemblee che si sono svolte nei giorni scorsi sul tema. Per primo, il Partito democratico l’11 gennaio ha riunito i suoi rappresentanti locali, i dipendenti della struttura tiburtina, le associazioni, i sindacati, i cittadini. Parola d’ordine: riapertura al più presto, come sollecitato dalla consigliera Eleonora Mattia, presidente del comitato regionale di controllo contabile che, a un mese e mezzo dalla chiusura dell’ospedale dichiara: “A oggi non è stato fatto ancora nessun passo concreto in avanti”. Dello stesso tenore gli interventi nell’incontro convocato il 21 gennaio dalla “Coalizione 48 piazze”, che riunisce Movimento 5 Stelle, Sinistra italiana, Polis, Partecipazione popolare e Una nuova storia, a cui hanno partecipato i consiglieri regionali Valerio Novelli e Adriano Zuccalà, Alessandra Zeppieri e Claudio Marotta, insieme a numerose associazioni di cittadini del territorio, tra cui il comitato Salute e Ambiente Asl Roma 5 e il comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro”. Oltre alle preoccupazioni per l’ospedale chiuso, con gravi disagi per i cittadini, i partecipanti hanno allargato il discorso sulla situazione della sanità regionale, in grande difficoltà. Una pesante eredità del passato che oggi, con l’aggravante dell’incendio del San Giovanni Evangelista si avverte ancora di più. Non si è fatta attendere la risposta degli esponenti della maggioranza in Consiglio regionale, che con Marco Bertucci e Micol Grasselli, hanno contestato “gli appelli che arrivano dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle”. L’esponente di Fratelli d’Italia, presidente della commissione Bilancio, insieme alla collega ha diffuso una nota in cui si evidenzia che “ora viene criticato il direttore generale della Asl Roma 5 Giulio Santonocito celebrato, al contrario, dopo la nomina da parte dell’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti”. E sottolineano il paradosso per cui lo stesso dirigente “è ora diventato oggetto di una interrogazione parlamentare di senatori democratici, esponenti del partito che nella nostra Regione ha governato la sanità con poca attenzione e ancor meno sensibilità, per usare un eufemismo”. Insomma, da una tragedia quale il rogo della notte dell’Immacolata, si arriva allo scontro frontale, in un territorio che entro breve riceverà dal governo 20 milioni per migliorie in pronto soccorso, nei reparti e l’ammodernamento tecnologico e che il 22 gennaio ha inaugurato il nuovo reparto di Endoscopia alla casa della salute di Palombara Sabina. Un presidio che, prima dei severi tagli del passato decennio, era un ospedale, che in un momento di emergenza come l’attuale sarebbe stato indispensabile.