Ospedale Grassi, realtà in trasformazione
Ampliata la terapia subintensiva con 12 posti letto e strumenti di ultima generazione
Un nuovo volto per l’ospedale Grassi di Ostia. Ė iniziata la trasformazione di un nosocomio che negli anni, ha elevato la qualità senza risolvere alcune criticità. Attivo dal 1963, ha un bacino di utenza di più di 300mila residenti tra il lido di Roma, il comune di Fiumicino, il popoloso entroterra di questo e del X Municipio, più il traffico dell’aeroporto internazionale e i vacanzieri della stagione estiva. I posti letto sono meno di 300, per l’esattezza 297 di cui 30 di Day hospital e il 15 luglio è partita la prima tappa di quello che sarà un percorso di ammodernamento totale. “Il Grassi non sarà più la Cenerentola della sanità romana – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, in visita alla nuova struttura di Terapia semintensiva – continua il nostro investimento per la sanità pubblica, nell’esclusivo interesse dei cittadini, dopo anni di completo disinteresse e mancata programmazione”. La soddisfazione è palpabile anche se, come ha osservato il presidente, i tempi per le nuove realizzazioni non saranno brevi. “Roma non fu costruita in un giorno – dice ancora Rocca – e abbiamo 55 milioni a disposizione che ci consentiranno di rivoluzionare la struttura”. Ed è comprensibile paventare tempi lunghi perché tale finanziamento, fu annunciato per la prima volta sette anni fa, esattamente il 21 settembre 2017 dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per essere poi richiamato il 13 giugno 2019 sul sito istituzionale della Regione Lazio ma di soldi non ci fu mai traccia concreta, sebbene l’amministrazione Zingaretti riferisse “del più importante finanziamento degli ultimi 10 anni per il potenziamento, la messa a norma e l’adeguamento tecnologico del presidio”. Per l’attuale apertura di cinque sale, per complessivi 12 posti letto e la dotazione di elettrocardiografi, defibrillatori, ventilatori polmonari, apparecchiature tecnicamente avanzate di ultima generazione, l’investimento è di 1,4 milioni inseriti nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera, che vede al Giovanni Battista Grassi dotazioni impiantistiche altamente avanzate, che consentono il monitoraggio multiparametrico dei pazienti, collegato a due centrali che consentono il controllo nell’arco delle 24 ore. Di “incremento dell’offerta delle prestazioni chirurgiche e ulteriore garanzia della professionalità di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario” parla Francesca Milito, direttore generale della Asl Roma 3, che ha sottolineato la presenza dell’ospedale di via Passeroni quale “punto di riferimento importante per la Asl e per i cittadini del territorio”, evidenziando la qualità delle prestazioni e l’ampliamento, negli anni, dell’offerta.