Ospedale Israelitico: trattative per la cessione
Per la sanità religiosa c’è il rischio di concentrazione in poche mani
Non è bastato il tanto atteso rinnovo contrattuale a tranquillizzare i medici dell’ospedale Israelitico di Roma. La sigla dell’accordo, grazie a una defatigante trattativa, ha posto fine allo stato di agitazione che andava avanti dal 2018 ma le preoccupazioni dei sanitari del nosocomio di riferimento di tutta la comunità ebraica della capitale non cessano. Va avanti ormai da mesi, una trattativa che presupporrebbe un cambio di gestione con il paventato passaggio a un importante gruppo privato con esperienza consolidata nella sanità e presidi in molte regioni italiane, tra cui Puglia, Umbria, Basilicata e Sardegna. Esisterebbe addirittura una scrittura privata, secondo quanto riportato sul sito corriere.it con il gruppo San Raffaele che fa capo alla famiglia Angelucci, sulla cui esistenza non si pronuncia il commissario straordinario Mario Venezia, che non nega però trattative in corso con più soggetti, per la cessione dell’attività sanitaria. Il cambio al vertice non comporterebbe l’alienazione del complesso, in quanto si tratta di un istituto di culto. Segue le trattative con trepidazione l’Anmirs, il sindacato più rappresentativo dei medici dipendenti degli ospedali religiosi, i cui rappresentanti si dicono disposti “a impegnarsi con tutte le energie – scrivono in una nota – affinché restino immutate la natura, la storia e la missione di un ospedale che ha un passato ultracentenario, la cui unica finalità è stata sempre e solo quella di assistere, senza fini di lucro, l’universalità dei malati”. Per questo i camici bianchi sottolineano i risultati dell’Israelitico, che ne fanno a tutt’oggi “un’eccellenza grazie anche all’apporto e al sacrificio costante dei medici e più in generale di tutto il personale sanitario”, continua il comunicato, mettendo in guardia dal pericolo che la “filosofia e la mission della struttura, possano essere disperse e sacrificate sull’altare del ‘profit’, ponendo a rischio i risultati positivi raggiunti dall’attuale amministrazione”. I sanitari scommettono sulle potenzialità a disposizione, che a loro avviso consentirebbero all’ospedale di superare con le proprie forze gli attuali problemi che lo affliggono.