Ospedali montani, Marcelli: “non si può più attendere”
“Va accelerato l’iter della nostra proposta di legge presentata a gennaio 2020 sulla ‘Disciplina dei distretti montani sociosanitari’, anche a fronte delle nuove necessità e dei nuovi scenari relativi alle emergenze che attengono alla salute”. Lo dichiara in un comunicato del 24 maggio il capogruppo del Movimento 5 stelle Loreto Marcelli, che sottolinea la sua richiesta al presidente della commissione Sanità Rodolfo Lena, di fissare la data della discussione, partita il 15 dicembre e reiterata ieri. “Si tratta di dare pari opportunità di cure a quei cittadini che vivono nelle zone montuose più marginali”, sottolinea Marcelli, primo firmatario della proposta di Legge. “Sosteniamo da sempre la necessità di garantire a tutti i cittadini del Lazio, anche a quelli che vivono lontano dai grandi centri, la possibilità di accedere agevolmente ai servizi sanitari pubblici e vedere garantito il proprio diritto alla salute, per evitare il più possibile il pendolarismo che andrebbe riservato solo alle prestazioni erogabili dai centri regionali di eccellenza e/o di alta specializzazione”. La richiesta è motivata dal deserto creato nelle province del Lazio, dopo il taglio di 3600 posti letto nella regione e la chiusura di 16 ospedali, in particolare nelle aree più decentrate, a cui ha contribuito in particolare il decreto 80 del 2010. Per tale motivo, l’esponente pentastellato invoca “una legge regionale che disciplini le finalità e le funzioni essenziali degli ospedali montani, le peculiarità dei servizi offerti dai nosocomi, il ruolo dei distretti sanitari montani, gli indirizzi per l’importazione del servizio sanitario nelle zone in questione, con l’indicazione delle linee di integrazione tra i servizi distrettuali e quelli ospedalieri”. “Ci auguriamo che il Presidente Lena, accolga la nostra richiesta positivamente e proceda con la calendarizzazione della nostra Proposta di Legge che, una volta approvata, definirà per gli ospedali di Subiaco (nella foto), Acquapendente ed Amatrice una serie di punti essenziali come le prestazioni e i servizi sanitari che dovranno essere garantiti sul posto, contestualmente alla struttura amministrativa per gestire al meglio il distretto sociosanitario”, conclude Marcelli.