Osteoporosi: il “Tarlo silenzioso”
Prevenire per combattere con alimentazione, movimento e indagini diagnostiche
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo il contributo del professor Francesco Bove, Fondazione Aila Onlus
L’invecchiamento progressivo della popolazione ha focalizzato l’attenzione sulle patologie degenerative, che si manifestano nell’apparato scheletrico e in particolare sull’osteoporosi, che è caratterizzata dal progressivo e fisiologico indebolimento della struttura ossea. Fronteggiare l’osteoporosi, è divenuto di fondamentale importanza per prevenire le complicanze più temute che sono le fratture, in particolare quella del collo del femore e delle vertebre. Assicurare una funzionalità ottimale all’apparato locomotore contribuisce a dare autonomia all’individuo in tarda età, con benefici individuali primari e benefici sociali secondari che incidono positivamente sull’economia familiare e, in generale, sulla spesa pubblica. L’osteoporosi viene anche definita il “tarlo silenzioso” poiché si manifesta solo con le complicanze. Per prevenirla bisogna conoscerla in anticipo e questo può essere ottenuto eseguendo un esame fondamentale, la Moc-Dexa (mineralometria ossea computerizzata, eseguita mediante la tecnica a doppio raggio X Dexa, densitometria ossea, ndr) che ci consente di valutare il nostro patrimonio osseo e le perdite che fisiologicamente, per motivi ormonali, colpiscono soprattutto la donna dopo la menopausa. Pertanto la Moc è come un “estratto conto” che ci dà la misura del nostro patrimonio osseo. La prevenzione di questa patologia viene attuata seguendo stili di vita adeguati: in particolare l’alimentazione ed il movimento. Dopo la menopausa la donna ha una perdita del patrimonio osseo che consiste in un impoverimento di calcio. Per questo motivo dobbiamo assicurare quotidianamente un apporto di calcio sufficiente a contrastare le perdite. Per assicurare questo equilibrio, abbiamo bisogno di alimenti che contengano giuste dosi di calcio. Questo obiettivo possiamo raggiungerlo con il latte, i derivati del latte – principalmente i formaggi – e con acque minerali ricche di questo elemento. In mancanza dobbiamo ricorrere agli integratori. Ma attenzione! Il calcio può essere assorbito nell’apparato digerente solo in presenza di un livello sufficiente di Vitamina D3. Ė importante, quindi, controllare il livello ematico della Vitamina D3, spesso insufficiente. Ciò è dovuto alla mancata esposizione al sole, fonte di sviluppo della Vitamina a livello cutaneo. Anche in questo caso gli integratori possono neutralizzare le deficienze. L’attività fisica è fondamentale, poiché gli stimoli antigravitari (riferiti al tono muscolare, ndr) influenzano positivamente l’apparato osseo. Quindi sedentarietà e ridotta attività sono i nemici da combattere. Questo fenomeno degenerativo fisiologico può infine assumere aspetti diversi per problematiche mediche di altro tipo e, in questo caso, sono necessari farmaci che vengono utilizzati sotto il controllo di specialisti ortopedici, reumatologi, ginecologi ed endocrinologi. Infine, possiamo affermare che nella grande maggioranza dei casi, l’osteoporosi si può combattere, conoscendola. Se sottovalutata, senza adeguati monitoraggi e conoscenza dei valori di massa ossea (Moc), il “tarlo” aggredisce e si manifesta con dolori, fratture, disagi individuali, familiari e della società.