“L’Ostetrica/o è il professionista sanitario che ogni giorno assiste al miracolo della vita, una vita che, una volta venuta al mondo, deve essere preservata nel migliore dei modi, attraverso un Servizio sanitario nazionale efficace ed efficiente. Per questo, prendersi cura delle donne e dei loro bambini deve essere una priorità, soprattutto tra le popolazioni più svantaggiate”. Sono queste le parole con cui la presidente della Federazione nazionale Ordini della professione ostetrica (Fnopo), Silvia Vaccari, ha esordito intervenendo al congresso “Le povertà sanitarie in Italia”, promosso dalla Conferenza episcopale italiana (CEI) tenutosi il 10 maggio a Verona. Che l’accesso alle cure sia un problema per molti italiani è un dato di fatto: in Italia sono 4,5 milioni le persone che rinunciano alle cure, soprattutto per ragioni economiche (21° Rapporto ‘Ospedali & Salute’, Aiop-Censis). “Tra questi la maggior parte sono donne che, troppo impegnate a prendersi cura degli altri, finiscono per trascurare la propria salute. E, così, quando non possono più fare a meno di ricorrere a una visita specialistica o un esame diagnostico sono costrette a ricorrere alle prestazioni erogate in regime  privato per accorciare i tempi”, aggiunge la presidente Vaccari. La Fnopo, con le altre dieci Federazioni e i Consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie (FNOMCeO, FNOVI, FOFI, FNOPI, FNO TSRM e PSTRP, CNOP, FNOB, FNCF, FNOFI, CNOAS) ha preso parte a una tavola rotonda durante la quale si sono confrontati i rappresentanti di oltre 1,5 milioni professionisti sanitari sul tema della povertà sanitaria, proponendo possibili soluzioni ognuno in base ai propri ambiti di intervento e di competenza. “Per migliorare l’accesso alle cure è necessario allocare meglio le risorse che oggi abbiamo a disposizione, prima ancora di stanziarne delle nuove”, propone la dottoressa Silvia Vaccari. È necessario destinare più finanziamenti verso l’assistenza di prossimità alla quale l’ostetrica può contribuire non solo attraverso i Consultori, ma anche con ‘l’home visiting’ e ampliando la sua presenza in quei contesti sociali fondamentali come le scuole di ogni ordine e grado”, conclude la Presidente. L’incontro di Verona è la prima di tre tappe dedicate alle povertà sanitarie che mette a confronto esperti del settore, economisti, ricercatori e rappresentanti istituzionali, uniti ai professionisti sanitari e sociosanitari. I prossimi due appuntamenti sono fissati per il 15 novembre 2024 e il 5 aprile 2025. (Nella foto: Silvia Vaccari)

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