Assistenza ostetrica, un modello di cura rispettoso dell’ambiente. Ė questo il motivo ricorrente che ha caratterizzato la Giornata internazionale dedicata alla professione, che dal 1992 si celebra il 5 maggio e vede la Confederazione internazionale delle Ostetriche (International Confederation of Midwives ICM) orientata a contrastare la sfida legata al cambiamento climatico. “Ostetriche: una soluzione vitale per il clima” è lo slogan adottato per il 2024 e la modalità dell’approccio sanitario è garanzia di risultati significativi, connotati dall’utilizzo oculato di risorse ambientali. Dalle visite a domicilio, che consentono di   osservare la donna nel suo contesto familiare, alla continuità delle cure ospedale-territorio, passando per la promozione dell’allattamento al seno con riduzione di rifiuti quali gli imballaggi del latte artificiale, è evidente come questa professione sanitaria possa contribuire all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Si stima che, a livello globale, i servizi sanitari emettano circa il 5% dei gas serra. Tuttavia, l’ICM riconosce che le  appartenenti alla categoria, rappresentano una soluzione vitale per adattare i sistemi sanitari ai cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di carbonio. “La continuità dell’assistenza ostetrica porta a risultati ottimali e sicuri utilizzando meno risorse – spiega Silvia Vaccari, presidente della Federazione nazionale degli Ordini della professione (Fnopo) – con conseguente minore spreco sia da un punto di vista medico, che dell’impronta ecologica generata”. Continuità delle cure nelle comunità, riduzione di spostamenti verso le strutture sanitarie abbattono così l’impronta di carbonio. “Tale continuità delle cure ostetriche – precisa ancora Vaccari – consente alle madri di soddisfare i bisogni dei loro bimbi, spesso prolungando il periodo di allattamento al seno e diminuendo la produzione di rifiuti correlata all’utilizzo di latte artificiale”. Una tendenza che, nel lungo termine, potrà avere positive ricadute nel combattere le ondate di caldo, che impattano in modo importante sulla salute di donne e bambini. “Per questo, Federazione e Confederazione internazionale – chiosa Vaccari – chiedono  all’unisono investimenti, risorse, autonomia e partecipazione ai tavoli decisionali per includere la continuità dell’assistenza ostetrica come pietra angolare della pianificazione del sistema sanitario per la resilienza climatica”.

 

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