Ovociti, il consiglio dello specialista
“Fondamentale congelare ovociti prima di interventi chirurgici per evitare ricadute sulla capacità riproduttiva”. Nel Lazio depositata proposta di legge
Endometriosi, una giornata per sensibilizzare quella del 28 marzo, che ha prodotto molti frutti in termini di comunicazione. Secondo gli esperti, occorre investire più risorse economiche e umane per dare nuove prospettive alla sperimentazione clinica. C’è da ingaggiare una lotta, per combattere una condizione di salute che a tutt’oggi viene sottovalutata, a iniziare dalle donne stesse, che ritardano i controlli e pertanto la diagnosi. Dopo la presa di posizione della presidente delle Professioni Ostetriche Silvia Vaccari (https://www.sireneonline.it/wordpress/vaccari-fnopo-si-celebrazioni-ma-piu-prevenzione/), che punta l’attenzione sulla necessità di prevenzione, raccogliamo i suggerimenti di Ermanno Greco, presidente della Società italiana della riproduzione (Sidr), che si rivolge alle donne, mettendo in primo piano la possibilità di procreare in ogni caso, se si è afflitte dalla patologia e se si deve affrontare un intervento chirurgico. “È fondamentale nelle donne con endometriosi il congelamento degli ovociti prima di qualsiasi intervento chirurgico, in particolare nel caso di rimozione di cisti ovariche – raccomanda il professore – un accorgimento che risulta decisivo per aumentare le possibilità di successo di una gravidanza attraverso la Procreazione medicalmente assistita (Pma), tecnica che permette di ridurre significativamente gli effetti negativi dovuti a questa malattia”. Secondo Greco occorre, da parte del governo e dell’Unione europea, “investire più risorse economiche e umane per dare nuove prospettive alla sperimentazione clinica”. Come confermano i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, tra le donne affette da endometriosi, il 30 e il 40 per cento rischia l’infertilità. Per questo si punta su informazione e una comunicazione mirata, che possono contribuire a costruire una maggiore consapevolezza. Una ulteriore novità, per quanto attiene alla maternità, è costituita dalla proposta di legge depositata alla presidenza del Consiglio regionale del Lazio dalla sua prima firmataria Eleonora Mattia, che la cita come legge “salva-nascite”. “È un gesto di speranza e di responsabilità – sostiene la consigliera – non possiamo più aspettare, la depressione demografica è una realtà con cui dobbiamo fare i conti”. E cita, a sostegno della sua proposta, le mille condizioni e i numerosi ostacoli che costringono le donne a ritardare sempre più il periodo della maternità, con provate conseguenze sulla fertilità. Il sostegno alla Pma e al congelamento degli ovuli visto come “impegno per un futuro che guardi al benessere delle donne e alla speranza di nuove vite”, le parole di Mattia, per una pratica che “deve diventare prioritaria nell’agenda della Regione Lazio”, sostiene l’esponente del Pd, per garantire a tutti il diritto di diventare madri e padri senza ostacoli.