Palozzi: “no allo stop del servizio di telecardiologia all’ospedale Grassi di Ostia”. Pronta interrogazione
Sono 24,7 milioni le risorse previste nei piani operativi per la telemedicina e l’innovazione tecnologica, presentati dal presidente Nicola Zingaretti e dall’assessore all’integrazione sociosanitaria Alessio D’Amato ai tavoli tecnici interministeriali, da cui hanno ottenuto il via libera per uscire dal commissariamento. Tra il dire e il fare però, c’è di mezzo il mare quindi nel concreto, al momento, per tale specializzazione ci sarebbero soltanto rischi di tagli. Ė quanto sta avvenendo all’ospedale Grassi di Ostia – amministrato dalla Asl Roma 3 – dove il 15 febbraio scorso sarebbe stato chiuso il servizio di Telecardiologia perché a tecnici e medici in servizio in quel reparto, assunti con contratto a tempo determinato, sarebbe scaduto il contratto. Lo denuncia in una nota Adriano Palozzi, consigliere della Regione Lazio tra i fondatori di “Cambiamo con Toti”. L’esponente del gruppo spiega: “siamo di fronte a un servizio innovativo e ambizioso, rientrante nel progetto di telemedicina che prevedeva in organico tre tecnici di cardiologia, due cardiologi e un numero complessivo di 973 pazienti monitorizzati. Di questi, almeno 272 seguiti soltanto tramite monitoraggio dei dispositivi impiantabili con il controllo remoto – quindi non più controllati in loco così da ridurre l’affollamento dei servizi, come l’accesso nei pronto soccorso e negli ambulatori”. Palozzi lamenta che la Regione Lazio “ha messo in campo una prestazione lodevole, finalmente all’avanguardia che tuttavia rischia di essere vanificata dalle scelte illogiche della direzione strategica aziendale dell’ospedale Grassi”. Il consigliere, a tal proposito, sta preparando una interrogazione urgente diretta al presidente Nicola Zingaretti, che ricopre anche il ruolo di commissario per la sanità e all’assessore Alessio D’Amato. Nella richiesta di chiarimenti si vuole sapere se quanto appreso corrisponda al vero e se la Regione abbia intenzione di ripristinare il servizio di telecardiologia. “Una tecnologia – chiosa l’esponente di Cambiamo – dalle molteplici applicazioni cliniche in ambito aritmologico che può salvare vite umane, favorire le assunzioni, attivare percorsi virtuosi di lavoro e rappresentare una eccellenza sanitaria per tutto il Lazio”.