Palozzi: “Subito il piano per tutelare cittadini e ambiente”

adriano-palozziAmianto, non solo un problema ambientale ma soprattutto una questione di salute. Sono trascorsi anni dall’approvazione della legge nazionale che ha messo al bando l’amianto e nel Lazio poco è stato fatto per garantire ai cittadini la tutela della salute e per rimuovere questa forma fibrosa nociva per il territorio. Dell’iter legislativo che porterà al piano regionale amianto ne abbiamo parlato con il consigliere regionale Pdl, Adriano Palozzi.

Consigliere, a che punto siamo con il piano regionale amianto?
Ad oggi sono state depositate in Regione Lazio due proposte di legge. L’obiettivo, che sono convinto sia condiviso da tutti i gruppi regionali, è arrivare in tempi rapidi ad un piano regionale che disciplini in maniera rigida e minuziosa la prevenzione e la tutela della salute umana, il risanamento dell’ambiente e definisca la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. Altro punto fermo su cui la nuova legge deve puntare è la protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto.
La Asl Roma F ha iniziato da poco un corso di formazione sull’argomento ma non sembra che altre Asl seguano tale esempio.
Quanto portato avanti dalla AslRmF è un’attività fondamentale e mirata alla sicurezza, alla consapevolezza del rischio, all’uso corretto dei sistemi di protezione e al rispetto delle procedure operative. Mi auguro che le altre aziende sanitarie mettano in campo le stesse azioni. Il nuovo piano regionale dovrà prevedere anche la formazione e l’aggiornamento di medici e operatori Asl: questo per la tutela di ambiente, cittadini e imprese”
Esistono linee guida per la mappatura dei siti?
La Regione Lazio con delibera di giunta 458 del 2007 ha approvato il progetto per la realizzazione della mappatura nelle zone del proprio territorio interessante dalla presenza di amianto. Ma da quanto emerge non tutto il territorio regionale sarebbe stato mappato e negli ultimi 13 anni sono stati segnalati quasi 800 casi di mesotelioma maligno. Numeri allarmanti che ci mettono in obbligo di accelerare l’iter normativo regionale, concludere la mappatura e velocizzare la bonifica.
Non pensa, la Regione Lazio, di istituire controlli a campione, piuttosto che far muovere le Asl solo dietro segnalazione?
La Regione deve puntare su monitoraggi e controlli costanti. La sorveglianza infatti è vitale per garantire la prevenzione della salute di coloro che sono esposti all’amianto.

 

L’esperto si forma alla Asl Roma F

Lotta all’amianto: si sono già formati 650 operatori e coordinatori a livello regionale e nazionale

Asl Roma F, l’antesignana nella lotta all’amianto. A tutt’oggi, unica Asl nel Lazio, ha collezionato 26 edizioni del corso di formazione professionale per coordinatori addetti alla rimozione e allo smaltimento del pericoloso materiale, la cui fondamentale regolamentazione è riferita alla legge 257 del 1992. Da pochi giorni ha preso il via la nuova serie di incontri, indirizzati a chi dirige sul posto le attività di rimozione e smaltimento, per una durata di 50 ore complessive. I corsi della Roma F hanno formato in tutto 650 operatori e coordinatori a livello regionale e nazionale e il rilascio dei titoli di abilitazione avviene, previa verifica finale, da parte delle regioni e delle province autonome. Numerosi gli argomenti trattati nel corso, dai rischi per la salute alle normative, passando per i metodi e criteri di misura per gli esposti. Procedure di lavoro, prevenzione, gestione degli incidenti e altri argomenti di natura tecnica completano l’offerta dei corsi.

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