Pavimento pelvico, conoscerlo dall’adolescenza
Vaccari (Fnopo): “Master universitario specifico per i professionisti”
Vita, salute delle donne e prevenzione. Temi di grande rilievo e di assoluta centralità nella comunità scientifica, in cui deve essere attribuita la giusta attenzione a una patologia che non trova molto spazio, rispetto ad argomenti molto più inflazionati: l’indebolimento del pavimento pelvico, una parte del corpo a cui sono delegate importanti funzioni. Sostiene il peso del feto durante la gravidanza e ne accompagna la fuoriuscita al momento del parto, regola i meccanismi della continenza urinaria, delle feci e dei gas, consente un’attività sessuale soddisfacente e contribuisce alla corretta postura e al mantenimento dell’equilibrio. Si tratta di un insieme di muscoli, fasce e legamenti che racchiudono la parte bassa dell’addome, fino agli organi sessuali che, durante la gravidanza, il parto o, semplicemente, con il passare degli anni possono perdere la loro naturale tonicità. Tra le figure cardine per la riabilitazione del pavimento pelvico ci sono le ostetriche/i, professionisti sanitari specializzati nella cura di questo essenziale muscolo attraverso una specifica formazione. Il tema è uno degli argomenti di punta del XXXIII Congresso nazionale dell’Associazione italiana di Urologia ginecologica e del pavimento pelvico, in corso dal 22 al 25 maggio a Firenze, a cui partecipa Silvia Vaccari, presidente della Federazione nazionale degli Ordini della professione di Ostetrica (Fnopo), che nella sua relazione, ha sottolineato l’importanza di prendere consapevolezza dell’importanza del pavimento pelvico fin dall’adolescenza. “Un programma di prevenzione efficace dovrebbe essere offerto già a scuola a partire dalle medie inferiori – ha dichiarato Vaccari – con corsi di formazione tenuti da ostetriche e ostetrici esperti in riabilitazione”. Idea guida dovrebbe essere un ciclo di educazione sessuale “per poter fornire a ogni giovane donna – ha spiegato la presidente – quegli strumenti necessari per conoscere la propria muscolatura e tutelarla nel tempo evitando di giungere a danni irreversibili, come le incontinenze urinaria, fecale e di gas”. Se fino a qualche anno fa i pazienti che seguivano un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico erano soprattutto anziani, oggi sempre più giovani, in particolare donne, riconoscono l’importanza di prendersi cura di questo muscolo e numerosi sono i campanelli d’allarme sempre più riconoscibili, che inducono le donne a rivolgersi agli specialisti. Ulteriore strumento a disposizione in aiuto alle donne, è la Perineal Card, una scheda di valutazione del rischio di disfunzione del pavimento pelvico che, attraverso una scala di valori permette di collocare la donna nella fascia idonea, consentendo di predisporre un piano di azione e una programmazione della riabilitazione perineale precoce, così da consentire percorsi di rieducazione della muscolatura dedicati e/o controlli periodici multidisciplinari con medici specialisti, come ginecologi e fisiatri, professionisti sanitari della riabilitazione, ostetriche e fisioterapisti.