Pediatrie pubbliche: nel Lazio realtà in estinzione
In tutta la Regione 240 posti letto in ospedali pubblici e pochi pediatri di libera scelta
Sono tanti i cittadini presenti davanti all’ospedale di Alatri, la mattina del 15 marzo di buon’ora. Un appuntamento che non vogliono mancare, quello con i microfoni di Buongiorno Regione, il notiziario del Lazio vicino alla gente, antenna viva degli umori della ‘piazza’. Tema del giorno: la difesa del loro ospedale, una realtà che come molti altri presidi di provincia ha subito la scure dei tagli lineari per rientrare dal deficit sanitario, che nel tempo ha avuto pesanti ripercussioni sulla carne viva delle persone. In particolare, al centro delle proteste, l’apertura dimezzata dell’ambulatorio pediatrico, un servizio irrinunciabile, per genitori costretti a scomode trasferte in caso di emergenza. Un problema, quello dei reparti pediatrici, che in tutto il Lazio ha fatto scattare più di un campanello di allarme. Ad Alatri, in particolare, la cittadinanza può fruire di un servizio ambulatoriale per i bambini dalle 8 alle 14 e, se nel pomeriggio si verifica un’emergenza – eventualità che con i piccoli, purtroppo, non è mai da escludere – bisogna correre a Frosinone, con l’ansia e le conseguenze che potrebbero derivare da un intervento non tempestivo. “Sono otto mesi che ci hanno promesso l’estensione dell’orario di apertura – dichiarano all’unisono molti genitori – i reparti ci sono ma i medici non arrivano”. E raccontano episodi legati a emergenze cardiologiche e respiratorie dei piccoli, a cui hanno dovuto rimediare con grandi corse in altri nosocomi. Rassicura il commissario straordinario Sabrina Pulvirenti, alla guida della Asl di Frosinone dal 1° novembre 2023, annunciando l’arrivo di nuovi sanitari entro tre mesi ma, guardando alla realtà dei reparti di Pediatria e agli ambulatori dei pediatri di libera scelta nella Regione Lazio, non c’è da stare molto tranquilli, considerata la penuria di posti letto e di risorse umane. Nel documento di programmazione della rete ospedaliera 2024-2026, predisposto dalla Regione Lazio e aggiornato all’8 novembre 2023, tranne alcune eccezioni in cui c’è un lieve incremento dei posti di Pediatria, (ospedale di Tivoli e Cassino, Bambino Gesù di Palidoro) o la loro invarianza (Policlinico Casilino e Gemelli, Sant’Andrea per la città di Roma più gli ospedali di Velletri, Viterbo, Frosinone, il Nuovo ospedale dei Castelli in provincia), per il resto assistiamo a decrementi anche consistenti, come all’Umberto I dove si attende da tempo la riapertura della Oncoematologia pediatrica o al San Camillo dove ormai da anni non c’è più la guardia pediatrica notturna. In tutta la regione, i posti letto pediatrici di strutture pubbliche sono 240, di cui 92 a Roma. Un numero altamente insufficiente, che la motivazione riferita al calo delle nascite non può giustificare. Una sola realtà è in controtendenza: il Bambino Gesù che negli anni ha incrementato notevolmente le proprie strutture, con 627 posti letto e ben sei presidi sul territorio del Lazio. Per l’ospedale vaticano si annuncia inoltre un futuro nel segno di un ulteriore sviluppo, con una nuova sede, destinata a implementare sempre più l’attività di quello che, nella carta dei servizi, è definito “Il più grande policlinico e centro di ricerca pediatrica in Europa, punto di riferimento per la salute di bambini e ragazzi provenienti dall’Italia e dall’estero”. Una realtà in crescita, che non può certo temere la concorrenza della sfiancata sanità pubblica.