Istituto San Michele, non solo una visita istituzionale. L’incontro dell’8 luglio, tra il vicepresidente della commissione Affari sociali e sanità della Camera Luciano Ciocchetti è l’espressione di una intesa con i vertici dell’Azienda di servizi alla persona (Asp) di piazzale Tosti a Roma, che va avanti da tempo. L’impulso per la trasformazione, e rinascita dell’istituto, viene dalla presidenza, da quando al vertice dell’antica Ipab si è insediato Giovanni Libanori, nel novembre 2023 e ha illustrato il suo programma innovativo, volto a trasformare la storica istituzione in un “moderno welfare della capitale”.  Per primo, è stato coinvolto l’assessorato alle Politiche sociali della Regione Lazio, con l’assessore Massimiliano Maselli che ha condiviso con la presidenza una serie di interventi coordinati volti all’assistenza di individui e nuclei familiari in situazioni di estrema fragilità. La programmazione di progetti di espansione dell’attività dell’azienda coinvolge ora il Parlamento per un tema di grande impatto e di difficile risoluzione: incentivare le professioni degli operatori sanitari. “Abbiamo il dovere morale di metterci a disposizione dei più bisognosi – ha dichiarato Ciocchetti – oggi abbiamo parlato anche di quanto operatori sanitari e  infermieri siano  figure  di riferimento importanti, specialmente per le aziende pubbliche di servizi alla persona, e quanto sia giusto  riconoscere il loro operato attraverso un sistema di incentivi sia economici che professionali”. Figure che vanno rispettate e tutelate per il grande lavoro che svolgono. “La qualità dell’assistenza sociosanitaria dipende molto da questi operatori – ha precisato il presidente dell’Asp Libanori – la proposta è rivolta al miglioramento delle retribuzioni di questi dipendenti dei servizi sociosanitari e alla possibilità per loro, di compiere una piccola scalata in ambito professionale, stabilendo avanzamenti di carriera che, a tutt’oggi, sono inibiti. Si parla molto di carenza di infermieri nel nostro paese dovuta per lo più alla scarsa attrattività  della professione. Serve uno scatto in avanti perché questa attività diventi più apprezzata e stimata”. Nel corso della discussione, è emerso l’impegno del governo Meloni su questi temi e  la possibilità di definire un quadro di riforma complessivo, che migliori la qualità dell’assistenza sociosanitaria. Sarebbe un forte incentivo per la più grande azienda pubblica  di servizi alla persona di Roma, per rilevanza patrimoniale e servizi socioassistenziali e non solo per questa. (Nella foto: Ciocchetti a sinistra, Libanori a destra)

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