Più medici, più letti. L’impegno della Regione
Fumata bianca in Regione Lazio dopo l’incontro con il segretario regionale Anaao-Assomed Guido Coen Tirelli (nella foto). L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha garantito entro breve alcune azioni per potenziare la rete anti Covid. In primo luogo, si darà corso al reperimento di più medici, inserendo gli specializzandi e i neo laureati nel circuito assistenziale, che potrà avvalersi anche della collaborazione di liberi professionisti da reclutare attraverso un bando. Dovrebbe essere risolto anche il problema dei posti letto, con l’attivazione di altri reparti di degenza dedicati al virus. In tal senso, sono stati allertati i direttori generali di Asl e ospedali che dovranno fare l’impossibile in una situazione già difficile ante pandemia. Altre garanzie offerte dalla Regione ai camici bianchi, riguardano la sicurezza e la salute degli stessi, che con 186 morti a tutt’oggi, hanno pagato un alto tributo alla malattia da Covid. Saranno attivati dei percorsi di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, evitando situazioni di promiscuità che in questi mesi hanno caratterizzato l’organizzazione di tutti i maggiori ospedali del Lazio e saranno ulteriormente sviluppate le misure di sorveglianza dei sanitari. L’intesa del 3 novembre, che sembra aver messo d’accordo il sindacato più rappresentativo dei medici ospedalieri e l’assessorato alla Sanità del Lazio, scaturisce da una veemente presa di posizione di Anaao-Assomed nei confronti della Regione attraverso una nota diffusa nella mattinata dello stesso giorno. “Ė sotto gli occhi di tutti il disastro organizzativo e assistenziale provocato dalla mancata e intempestiva azione della Regione nella risposta al Covid”, esordisce la lettera, accusando governo e regione per non aver attuato le adeguate misure di contenimento del virus. Sotto accusa le strutture private che, secondo i rappresentanti dell’organizzazione, ancorché “largamente finanziate dalla Regione”, rifiuterebbero i ricoveri ai malati di Covid costringendo gli ospedali generali a riconvertirsi in reparti esclusivamente dedicati all’assistenza ai pazienti con coronavirus. “Inutile dire che tutte le altre attività assistenziali, anche essenziali, per malati cardiologici, oncologici, nefropatici, neurologici, chirurgici, etc., sono pregiudicate in larga parte”, incalza l’Anaao. Le richieste, oltre all’assunzione di medici specializzandi, sono indirizzate al reperimento di ulteriori posti letto in reparti attrezzati ed esclusivamente dedicati al Covid e, per rendere le proposte più incisive, i medici chiedono l’istituzione di una cabina di regia ristretta, con componenti dell’Ordine dei medici, del sindacato ospedaliero, di rappresentanti “credibili” della comunità scientifica.