Pontecorvo, una sanità che vuole crescere
Da casa della salute a ospedale di comunità, l’ex nosocomio Del Prete offre numerosi servizi
In principio era ospedale Pasquale Del Prete, efficiente quanto possono esserlo gli ospedali di provincia e tenuto in grande considerazione dai 13mila cittadini di Pontecorvo, che si sono battuti fino allo stremo per difenderlo. Assalito dalle implacabili disposizioni dei tagli lineari sulla sanità, nel 2010, con il famigerato decreto 80 ha vissuto la nota transizione – che ha desertificato molte province del Lazio – diventando Casa della salute ma ha mantenuto la sua dignità, rappresentando un polo di riferimento per una larga parte di territorio. Oggi, il presidio sanitario di Pontecorvo si appresta a divenire protagonista di una ulteriore trasformazione, grazie ai fondi del Pnrr, che lo vedono ospedale di comunità, con uno stanziamento del 2022 pari a tre milioni, parte dei cinque totali che dovrebbero essere assegnati. La struttura gode di grande considerazione tra gli assistiti e di recensioni online che ne esaltano la professionalità, tra cui spicca la competenza dei professionisti della radiologia. Ma la gamma dell’offerta è piuttosto ampia. Oltre ai servizi di base come i prelievi, l’assistenza domiciliare e la blasonata radiologia, con una Tac di ultima generazione, mammografia ed ecografia, c’è il servizio protesi e ausili, l’endoscopia digestiva e una ventina di specialità ambulatoriali, tra cui spiccano l’ambulatorio di vulnologia dedicato alla cura delle lesioni cutanee croniche e l’ambulatorio multietnico che si rivolge ai numerosi stranieri presenti nel territorio, più il reparto di degenza a gestione infermieristica. Completano la qualificata offerta, i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) per il diabete, lo scompenso cardiaco, la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (Bpco) e il servizio vaccinazioni. Una ulteriore iniezione di fiducia per Pontecorvo e la sua economia, è offerta dalla facoltà universitaria di Scienze infermieristiche trasferita qui dall’ateneo di Cassino, con i suoi 300 studenti molti dei quali provenienti da tutto il Sud Italia. Una crescita nell’offerta dovuta all’infaticabile opera dell’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Anselmo Rotondo, coadiuvato dall’assessore alla Sanità Gianluca Narducci. Un impegno che ora ha trovato una solida sponda nella Regione Lazio, grazie all’attenzione dell’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, già molto attivo sulla sanità nella passata legislatura come consigliere, che il 5 marzo scorso ha accompagnato il presidente Francesco Rocca negli accoglienti locali della Casa della salute che si appresta a diventare ospedale di comunità. L’obiettivo è riunire in un’unica struttura i servizi basilari, includendo i medici di famiglia che affiancheranno specialisti e operatori della riabilitazione, con un particolare sguardo ai malati cronici e agli anziani, per scongiurare il sovraffollamento del pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino.