Portuense: “Casa Rosa” diventi arcobaleno
Urge una legge per la sepoltura dei nostri amici animali. Dal 2011 c’è un Regolamento Ue
Sono parte integrante della famiglia e quando ci lasciano, il dolore è incolmabile. I nostri animali hanno diritto a una degna sepoltura e, sebbene dal 2011 il Regolamento europeo 142 detti regole in materia, in Italia queste non sono state recepite per cui, in assenza di cimiteri comunali per i piccoli amici, si procede a tentoni. Non si tratta solo di un problema affettivo ma di precauzioni igienico-sanitarie su cui le Asl del territorio sono intransigenti. Con sepolture inadeguate si corre il rischio di inquinamento delle falde acquifere e altre drastiche soluzioni sono avvilenti per i nostri pelosetti. In alcune Regioni, tra cui il Lazio, dal 2021 si tenta di far approvare una apposita legge. L’ultima proposta, presentata alla Pisana, è la numero 62 dell’8 agosto 2023 di iniziativa dei consiglieri regionali Marika Rotondi, Fabrizio Ghera, Eleonora Berni, Edy Palazzi, Laura Corrotti, Valentina Paterna e Cosmo Mitrano. Volendo, ci sarebbe anche la copertura finanziaria, in base alla legge regionale numero 34 del 21 ottobre 1997 “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo”, che stabilisce di destinare quota parte dei fondi stanziati per la realizzazione dei cimiteri riservati agli animali. In Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria, è prevista addirittura la sepoltura delle ceneri della bestiola in una teca accanto al defunto suo compagno di vita. Si procede così, in tutta Italia, in modo difforme e l’ultimo caso verificatosi a Roma dimostra la necessità di intervenire tempestivamente. Con la scomparsa di Luigi Molon, titolare del più antico cimitero privato per animali, “Casa rosa” in via dell’Imbrecciato al Portuense, si riaffacciano tutte le difficoltà per la gestione di queste strutture. Con una interrogazione rivolta a Gianluca Lanzi (Pd), presidente dell’XI Municipio – in cui ricade il terreno destinato più di cento anni fa dal veterinario Antonio Molon al riposo di cani, gatti, papere conigli, piccioni, pappagalli, cavalli, criceti, un passero, due scimmie e perfino la leonessa Greta – il consigliere Marco Palma (FdI) chiede all’istituzione territoriale di prendere in carico la struttura. Un campo blasonato, voluto da Benito Mussolini più di cento anni fa per seppellire la gallina con cui giocavano i suoi figli. Da lì, un profluvio di richieste e l’arrivo di tanti piccoli amici di illustri personalità: i cani e i gatti dei Savoia, quelli di Peppino De Filippo, Sandro Pertini, Giovanni Leone, Aldo Fabrizi, Brigitte Bardot, Palma Bucarelli, Federico Fellini e Anna Magnani, oltre agli animali di tanti magistrati e senatori. Sugli attuali vip silenzio di tomba, nel rispetto della privatezza. Ma può un luogo tanto evocativo ricco di poesie, ricordi, giochi, colori, financo la “Preghiera del cane”, essere lasciato all’abbandono? Sebbene i nostri amici, come vuole l’antica leggenda dei nativi d’America, al momento del trapasso si dirigano sul ponte dell’arcobaleno, almeno in terra proviamo a ricordarli degnamente. Per una volta, in controtendenza con i tanti beni pubblici condannati all’oblio, per i nostri amici di affezione si può fare un’eccezione.