Precari, accordo ponte verso la stabilizzazione

“Ricercare un’intesa per il graduale superamento del lavoro precario”.  Ė racchiusa in questa frase la speranza di quasi tremila precari della sanità del Lazio: 2750 per l’esattezza, che dal 27 maggio hanno visto tramutarsi la speranza in certezza. La sigla dell’”Accordo sulla programmazione delle risorse umane del Servizio sanitario regionale per il biennio 2011-2012” da parte dei sindacati della dirigenza (medici, farmacisti, veterinari, psicologi, biologi) e del comparto (infermieri, tecnici, ausiliari, amministrativi) ha scongiurato la paralisi dell’assistenza, almeno fino al 31 dicembre. Si pensi che in importanti strutture romane, come ad esempio il Policlinico Umberto I, interi reparti sono affidati a figure professionali non stabilizzate: tecnici assunti a tempo determinato, medici con contratti co.co.co. e similari.  Una storia che nella sanità si ripete da sempre. Dai contratti interinali con successiva sanatoria agli avvisi pubblici con prove di selezione e minacce di licenziamento.
Tante tipologie di assunzione e una sola condizione: l’instabilità. Mai come in questa occasione la trattativa sindacale è stata defatigante, vuoi per il blocco del turn over, vuoi per il piano di rientro e il pauroso deficit regionale ma le sigle sindacali – tredici tra confederali e autonomi per la dirigenza, Cgil, Cisl, Uil, Fials/Confsal, Fsi, Ugl Sanità per il comparto – mostrano soddisfazione e un moderato ottimismo. “La Regione – assicura Stefano Mele, segretario della Cgil Medici – si è impegnata a indicare entro novembre, le tappe per il superamento del precariato”. In sintesi stabilizzazione, prevista da due leggi Finanziarie (2007-2008) e dalla c.d. legge anticrisi n. 102 del 2009. Sarà il tavolo permanente regione-sindacati a elaborare proposte, con l’ulteriore possibilità di proroga di 24 mesi dei contratti in scadenza qualora non si trovino soluzioni immediate.

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