Prevenzione/2, Fantini: “Facciamo concorrenza ai privati”

Dottor Fantini, qual è la novità di questo piano industriale?
Mettere a disposizione un gruppo di esperti, opportunamente formati, che offrono proposte qualificate al mercato, con pacchetti ad hoc per imprenditori che attualmente si rivolgono a società di consulenza private.
Concretamente, ci spieghi i vostri settori di intervento
Penso all’apertura di una clinica, un laboratorio analisi ma anche a catene alimentari, i canili, le palestre e molte altre realtà produttive. Forniamo formazione e ricerca, sistemi di sorveglianza, promuovendo la prevenzione piuttosto che la repressione.
Cosa cambia rispetto al passato?
Cogliamo i bisogni del territorio, gestiamo programmi in grado di rendere produttivo il settore della prevenzione. Fino a qualche anno fa eravamo in un limbo, confinati alla spesa storica, senza alcuna possibilità di programmazione.
Elemento qualificante di questo progetto?
L’epidemiologia predittiva, ad esempio. Consente di pianificare il futuro e sviluppare le conoscenze sui bisogni di salute. La stasi del settore negli ultimi anni e l’incapacità di investimenti è dovuta all’assenza di un quadro di riferimento, una cabina di regia.
Nella sanità regionale, il vostro piano, può esser definito “il nuovo che avanza”?
Piuttosto lo definirei un elemento innovativo nella tradizione: una linea formativa per i privati, la consulenza qualificata, la progettazione di pacchetti per il mercato, con un occhio a progetti rivolti all’Unione europea.

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