“Il ministero della Salute deve essere eletto a garante del principio costituzionale del diritto alla tutela della salute, per evitare che la facoltà delle Regioni ad autodeterminarsi – sancita dalla Legge sull’autonomia differenziata, recentemente approvata – possa minare i principi di universalità e equità, capisaldi del nostro Servizio sanitario nazionale, sin dalla sua fondazione. Lo stesso ministero dovrebbe avere la funzione di organo vigilante sulle professioni sanitarie, così da garantire il mantenimento di standard qualitativi adeguati”. Lo afferma la dottoressa Silvia Vaccari, presidente della Fnopo (Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica), in merito alle criticità riscontrate nella legge sull’autonomi differenziata, recentemente approvata. “Si tratta di azioni necessarie ed urgenti, al fine di evitare un ulteriore incremento delle diseguaglianze in ambito sanitario, già evidenti, tra le diverse Regioni. Per questo, il Governo deve impegnarsi per garantire adeguati Livelli essenziali di prestazioni a tutti i cittadini italiani, a prescindere dal luogo in cui risiedono”, continua la presidente Vaccari. La Fnopo esprime la sua assoluta contrarietà all’ipotesi che anche la normativa sulle professioni sanitarie possa essere devoluta alle Regioni: “La potestà legislativa in materia spetta, indiscutibilmente, allo Stato. L’autonomia regionale sull’ordinamento delle professioni sanitarie e la perdita della funzione di vigilanza da parte del ministero della Salute – aggiunge la presidente Vaccari – potrebbe mettere a rischio da un lato la salute dei cittadini, dall’altro il lavoro dei professionisti sanitari”. Ed è proprio per continuare a garantire il diritto alle cure e di curare che la Federazione esprime infine, la sua piena disponibilità a partecipare ai tavoli in cui si definiranno i Lep, Livelli essenziali delle prestazioni. (Nella foto: Silvia Vaccari)

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