Millequattrocento metri quadrati, dodici posti letto di cui quattro per cure ad alta intensità, cinque nuove aree (triage, bassa intensità, media intensità, alta intensità e holding) e cinque nuove sale per 5,4 milioni di investimento. Per chi crede nella cabala numerica la reiterazione del cinque potrebbe essere un segno, questa cifra simbolo dell’Uomo Universale, della luce e del cuore. E luce e cuore ci sono tutti nei locali rinnovati del pronto soccorso dell’’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Il cuore per non dimenticare le tre persone che persero la vita nel violento incendio che nella notte dell’Immacolata dello scorso anno distrusse il reparto di emergenza e la luce perché le opere di restyling, oltre a dotare il nosocomio di locali e apparecchiature all’avanguardia, hanno messo in primo piano l’umanizzazione delle cure. A ciò provvede la sala sollievo, uno spazio riservato a pazienti che stanno per lasciare questa terra e a cui sarà concesso di stare vicino ai loro cari. Con  la sala della rosa bianca, riservata a chi è vittima di violenza di genere e gli altri due locali riservati ai colloqui dei pazienti psichiatrici con i familiari, il moderno allestimento è il punto di forza del nuovo pronto soccorso di Tivoli, un ambiente sicuro e tecnologicamente avanzato, in cui ha trovato posto la prima risonanza magnetica dell’Azienda sanitaria locale Roma 5 (una Tesla 1,5) attesa da decenni, grazie a un investimento di 1,8 milioni di euro. La seconda tappa, per installare analogo apparecchio, interesserà l’ospedale Leopoldo Parodi Delfino di Colleferro, arrivando a coprire una domanda di salute finora soddisfatta recandosi – per chi poteva permetterselo – nelle quattro strutture private molto attive nella provincia o ricorrendo a scomode trasferte e liste di attesa interminabili. “Queste opere confermano come l’impegno dell’amministrazione regionale nella sanità stia portando frutti nuovi sui territori”, ha commentato il presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio Marco Bertucci. Un apprezzamento che si estende all’impegno profuso dagli amministratori regionali, a cominciare dal presidente Francesco Rocca per arrivare al vertice della direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria con Andrea Urbani, passando per la dirigenza della Asl Roma 5, rappresentata dal commissario Silvia Cavalli e dai direttori sanitario e amministrativo Franco Cortellessa e Filippo Coiro, senza tralasciare la collaborazione di medici, infermieri e tutti gli operatori. Un ritorno alla vita per un nosocomio indispensabile per la popolazione, che riceverà nuova linfa grazie alle 1000 assunzioni previste – tra cui 300 stabilizzazioni – e al recupero del cosiddetto “Palazzo Vecchio” che risale al 1600, portato a nuova vita grazie a 9 milioni destinati all’edilizia sanitaria ex lege 67 del 1988, in cui saranno ubicati il centro prelievi e il centro di prenotazione. Ulteriori 3,7 milioni sono stati riservati alla messa in sicurezza dell’ospedale, a cui hanno collaborato fattivamente il Corpo dei vigili del fuoco e la Procura della Repubblica.

Commenti Facebook:

Commenti