PS di Sora, atto secondo: c’è l’interrogazione
Da giorni sulle cronache locali si denunciano le difficoltà che incontrano i cittadini del Lazio alle prese con il pronto soccorso. Specie nella zona del frusinate, desta preoccupazione l’ospedale Santissima Trinità di Sora. Ė partita una interrogazione con cui si chiede al presidente della Regione Nicola Zingaretti “quali provvedimenti l’ente intenda assumere per dotare il pronto soccorso dell’ospedale di Sora di personale adeguato e ripristinare un corretto ed efficace servizio agli utenti”. L’atto, firmato dal consigliere Pasquale Ciacciarelli, porta la data del 26 maggio. Soprattutto, l’esponente della Lega chiede certezze sui tempi perché “sembrerebbe che un paio di giorni fa il responsabile medico sia stato costretto a un turno di 24 ore di fila, essendo arrivato a coprire il turno pomeridiano alle 14, senza poter lasciare il servizio, causa mancata sostituzione, fino alle 14 del giorno successivo”. Per non parlare di altri sconcertanti episodi, secondo l’esponente della opposizione, quali “prestazioni aggiuntive occasionali, medici in pensione richiamati a coprire qualche turno, altri sanitari di ruolo che per godere del diritto a ferie e permessi sono costretti a lasciare turni scoperti, incidendo sulla efficacia del servizio”. La fonte del disagio, come per molti altri nosocomi regionali e anche per gli ospedali romani, è da attribuirsi alla atavica carenza di personale medico, frutto di scelte errate ormai decennali, con l’accesso contingentato alle facoltà universitarie e alle scuole di specializzazione e ai tagli lineari con il blocco del turn-over che nel tempo non ha consentito un ricambio generazionale. Proprio a Sora, secondo Ciacciarelli, “si registra carenza di personale medico; gli unici due medici assegnati in organico sono in malattia, mentre la direzione dell’ospedale si barcamena cercando di colmare lacune con spostamenti che creano più disagi che sollievo, come il trasferimento in pronto soccorso di un chirurgo per coprire alcuni turni, mentre il primario facente funzione si sforza di coprire personalmente i turni vacanti per garantire il servizio”. Una situazione insostenibile considerato che, sulla base degli accessi e delle norme vigenti, il reparto necessiterebbe di nove unità. “Si penalizza così – ha dichiarato il consigliere in una nota – l’offerta sanitaria della provincia di Frosinone, gravata da politiche sbagliate, carenza di personale, prestazioni insufficienti, mobilità passiva e ataviche carenze strutturali”. Un problema comune a molte strutture, che sarà difficile risolvere a breve.