Reati contro i sanitari: in vigore procedibilità d’ufficio
Dal 4 aprile basterà il mero atto violento per far scattare la denuncia
Violenza ai sanitari: un altro passo avanti. Entrerà in vigore il 4 aprile, il decreto legislativo numero 31 del 19 marzo 2024 “Delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”. Una normativa con cui, finalmente, le lesioni personali ai sanitari diventano “procedibili d’ufficio”, indipendentemente dalla volontà della vittima di sporgere querela. Commenta positivamente il segretario nazionale Anaao Assomed – il sindacato più rappresentativo dei medici ospedalieri – Pierino Di Silverio che sottolinea come il decreto “Ė la dimostrazione che la nostra pressante azione inizia a dare i frutti concreti. Ora chiediamo immediate misure organizzative per completare l’azione di tutela”. Dello stesso tenore la dichiarazione di Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute. “Finalmente un atto concreto nella battaglia contro le aggressioni ai danni degli operatori sanitari – esordisce il sindacalista in una nota – l’inserimento in Gazzetta ufficiale della norma che fa scattare la procedura d’ufficio per i gesti di violenza compiuti contro i professionisti è un atto di civiltà che, speriamo, sia un deterrente contro gesti barbari che continuano a ripetersi senza sosta”. E invita comunque a non abbassare la guardia, considerato che il solo inasprimento delle pene contro gli aggressori non ha comunque frenato la spirale di violenza. “Crediamo che questo nuovo strumento da solo possa non bastare – precisa Giuliano – serve un pacchetto di misure articolato. Torniamo a chiedere a voce alta che in tutte le strutture ospedaliere, nessuna esclusa, siano operativi 24 ore su 24 posti di pubblica sicurezza, che vengano montati pulsanti antiaggressione collegati con le sale mobili delle forze dell’ordine, che si valuti la possibilità di utilizzo di ‘bodycam’, che venga aumentata la sensibilizzazione dei cittadini sul ruolo sociale dei professionisti”. Il tutto senza escludere la possibilità che i sanitari vengano formati e addestrati con corsi base di autodifesa.