Regina Elena-San Gallicano: vaccino ai pazienti fragili

Vaccinazioni: ha preso il via nel Lazio la corsia preferenziale per immunizzare le persone fragili affette da patologie. Nella regione sono circa 40mila i pazienti oncologici, ematologici e cardiologici a cui inoculare la dose con priorità. Da giorni si faceva sempre più evidente la pressione da più parti per questa battaglia di civiltà. I cittadini con fragilità conclamate non possono aspettare. Ė dimostrato da numerosi studi scientifici l’elevato tasso di mortalità in caso di contagio: dal 25% dei pazienti oncologici, al 37% degli ematologici fino al 50% per chi ha subito un trapianto cardiaco, percentuali nettamente superiori rispetto alla popolazione generale. Per questo dal 1° marzo presso gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri (Ifo) Regina Elena e San Gallicano di Roma, sono partite le vaccinazioni ai pazienti oncologici ed ematologici che, causa terapie importanti a cui sono sottoposti, sono soggetti a grave compromissione del sistema immunitario. Agli Ifo anche i tempi sono contingentati: in meno di quattro settimane si conta di completare la somministrazione alle persone individuate dai responsabili delle unità cliniche degli istituti. “Con questa iniziativa si ribadisce lo sforzo di essere vicini ai pazienti, già affermatosi nel periodo Covid” ha dichiarato il direttore generale Francesco Ripa di Meana.Abbiamo mantenuto un alto numero di ricoveri durante il lockdown, partecipando alla diagnosi attraverso i tamponi – continua il direttore – costituendo in pochissimo tempo un grande laboratorio di microbiologia”. Dai vertici degli Istituti – i direttori scientifico Aldo Morrone e sanitario Gennaro Ciliberto – si chiarisce l’importanza della vaccinazione ai pazienti fragili ai fini scientifici. “Con l’immunizzazione si avvia un importante studio scientifico – evidenziano – consistente in un programma capillare di monitoraggio dell’efficacia del vaccino che prevede la misurazione dei livelli anticorpali nel sangue dei pazienti al momento della prima e della seconda dose, e poi a seguire nel tempo per vedere la specifica risposta di questa categoria”. Per consentire la somministrazione dell’antidoto si è fatto ricorso alla collaborazione tra tutti i reparti del polo ospedaliero di Mostacciano. Dopo la prima iniezione, viene subito effettuato un esame per la verifica dei livelli degli anticorpi sviluppati, così come avviene dopo la seconda, a ciclo concluso. “In tal modo – sostiene Francesco Cognetti, direttore Oncologia Medica 1 – possiamo mettere in sicurezza tutti i nostri pazienti in breve tempo, senza alcuna difficoltà organizzativa”. Con le conoscenze acquisite, relative al livello di protezione del vaccino a livello individuale, gli specialisti oncologi sono in grado di orientare gli assistiti sull’andamento della loro malattia e sulle adeguate terapie oncologiche da seguire.   

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