Regione Lazio, parte lo studio sul gioco d’azzardo

Disturbo da gioco d’azzardo (Dga): sarà il dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario regionale afferente alla Asl Roma 1, a condurre il progetto di ricerca approvato con la determina G13449 del 13 novembre e finanziato con 100 mila euro. Un intervento importante, che si svolgerà in 18 mesi, per quella che è diventata una piaga sociale per cui nel 2017 è stato assunto un impegno di spesa di 4 milioni 814 mila euro da distribuire in diverse annualità e in varie iniziative. Partecipano allo studio un ricercatore, uno psicologo, uno statistico, un informatico e un amministrativo. L’allarme sul Dga deriva da una indagine epidemiologica effettuata nel 2018 dal ministero della Salute, da cui si è evidenziato che in Italia le persone affette da disturbo da gioco d’azzardo patologico sono 18 milioni e 400 mila, con notevoli ripercussioni sulla vita familiare e sociale. Il centro Italia si colloca in prima posizione in questa non invidiabile classifica, con il 43 per cento della popolazione maggiorenne interessata dal devastante fenomeno, che induce dipendenza e vulnerabilità nei soggetti, costretti spesso a rivolgersi a organizzazioni illegali per fronteggiare i debiti contratti. Nel Lazio “è stata rilevata una carenza relativa alla corretta individuazione delle situazioni a rischio, in ordine alle caratteristiche individuali, ambientali, socioeconomiche che ne favoriscono lo sviluppo”, è scritto nella determina. L’intento del progetto di ricerca, una volta compresi i motivi scatenanti della affezione, è intervenire sui fattori di rischio per pianificare azioni di contrasto mirate. Nelle Asl i servizi che trattano la patologia – perché di vera e propria malattia si tratta – sono inseriti nelle unità operative di trattamento delle dipendenze ma non sembrano sufficienti ad assicurare un’azione preventiva e mirata contro un fenomeno sempre più dilagante. Nel 2018 i soggetti seguiti sono stati 691, di cui 680 nei servizi pubblici (Ser.D), con una prevalenza del sesso maschile (82%). L’impulso al progetto di ricerca scaturisce da una riunione dello scorso giugno, in cui i rappresentanti dell’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo – istituito nel 2018 e presieduto dal sociologo  Maurizio Fiasco – individuarono le linee di azione per una analisi epidemiologica della patologia. Uno degli elementi più rilevanti dello studio è costituito dalla valutazione della potenziale esposizione al fenomeno, anche in riferimento alle condizioni territoriali e alle aree di cosiddetta “deprivazione socioeconomica”, in cui si evidenzia una più capillare presenza di sale e ritrovi dediti all’azzardo.  (Nella foto “I bari” di Michelangelo Merisi da Caravaggio)

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