Riapertura Tivoli: c’è un cronoprogramma
Assemblea pubblica il 21 gennaio alle Scuderie Estensi di Tivoli
Sarà illustrato martedì 23 gennaio alle organizzazioni sindacali territoriali, il piano per la riapertura dei locali dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, devastato da un incendio nella notte dell’Immacolata e ancora soggetto a sopralluoghi per l’inchiesta, nei locali sottoposti a sequestro giudiziario. In una anticipazione diffusa da un comunicato congiunto, Aldo Capobianchi, segretario della Cgil Funzione pubblica Roma Est e l’omologo Igino Rocchi della Uil, illustrano i contenuti dell’incontro del 16 gennaio con i vertici dell’assessorato alla Sanità della Regione Lazio e della Asl Roma 5, in cui sono state tracciate le prime linee di intervento per consentire la riattivazione della maggior parte dei servizi. Si partirà dal pronto soccorso, essenziale per i sindacalisti “per evitare ritardi sui soccorsi ai pazienti”. Il reparto di emergenza sarà ospitato in una struttura prefabbricata, allestita proprio davanti al Dea andato a fuoco. Si parla di una riapertura a tappe, con servizi riattivati a breve e medio termine, coadiuvati da cabine elettriche provvisorie allestite all’uopo, in sostituzione di quelle rese inutilizzabili. Insieme al pronto soccorso, dovrebbero ripartire i servizi collegati: radiologia, laboratorio, dialisi, sala parto, chirurgia, terapia intensiva, sale operatorie e la rianimazione. Per quanto attiene al punto nascita, la nefrologia, i due reparti di medicina e l’emodinamica, c’è ottimismo in quanto gli stessi non sarebbero stati interessati dall’incendio. Sulla riapertura dell’ospedale, prende posizione la politica locale e lo fa attraverso la coalizione “48 piazze” – aggregazione tra Movimento 5 Stelle, Sinistra italiana, Polis, Partecipazione popolare, Una nuova storia – nata a Tivoli nello scorso mese di maggio, che domenica 21 gennaio ha organizzato l’assemblea pubblica “Quale futuro per l’ospedale di Tivoli e per la sanità pubblica regionale?” in cui interverranno consiglieri comunali, regionali, sindaci, rappresentanti di Medicina democratica, Comitato Salute e ambiente Asl Roma 5, Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro”, Cittadinanzattiva.