Riforme e prevenzione, il ministero riparte

Trasmissione televisiva "Annozero"Un pacchetto di riforme in tempi brevi. È l’intendimento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha come obiettivo la riqualificazione del servizio e l’adeguamento dei Livelli essenziali di assistenza. “Questi due aspetti, insieme al controllo dei conti, possono e devono andare insieme, con il paziente sempre al centro” ha detto la titolare del dicastero, intervenendo di recente alla seduta del consiglio di facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza. “La salute in Italia è una questione di tenuta del sistema sociale e di coesione – ha aggiunto Lorenzin – abbiamo affrontato una fase complicata di riorganizzazione che ha portato a un recupero di 4 miliardi di euro su 6”. Oltre alla riorganizzazione del sistema, nel 2013 vedrà la luce il nuovo Piano nazionale di prevenzione che detterà le proprie linee guida per il quinquennio 2014-2018 e, secondo quanto riferito dal ministro “prediligerà l’approccio trasversale, per fattori e strategie complessive, rispetto a quello verticale, per singola patologia”. L’approccio è quello “intersettoriale, basato sul principio della salute in tutte le politiche, bene da tutelare – secondo Lorenzin – attraverso l’integrazione tra le azioni delle istituzioni e della società”. La riflessione principale riguarda l’attuale, difficile fase che vive il settore “il sistema non può sostenere tagli lineari – secondo il ministro – ma ci sono grandi margini di recupero che si possono conquistare attraverso un’attività sinergica con la Conferenza Stato-Regioni”. Vediamo, in concreto, quali sono i pilastri dell’azione ministeriale: dipendenza da fumo e da gioco patologico, dall’alcol, soprattutto nei giovani, e dalle droghe senza trascurare ‘’forme nuove di dipendenza, quali i consumi fuori pasto e in quantità non moderate, le ubriacature e il binge drinking (assunzione di più bevande alcoliche in un breve lasso di tempo, ndr) soprattutto tra i giovani’’. L’attenzione particolare del ministero si concentrerà inoltre su disturbi alimentari quali bulimia e anoressia, con un particolare accento agli aspetti specificamente sanitari ma anche ai fattori ambientali, sociali ed economici della salute, in particolare a quelli che maggiormente influenzano i comportamenti del singolo. “Dedicherò particolare attenzione – ha concluso il ministro – a far sì che si agisca sui principali fattori di rischio attraverso un forte investimento in salute e interventi il più possibile trasversali e multisettoriali, anche con il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali e della società civile”.

 

Commenti Facebook:

Commenti