Il riordino della rete ospedaliera del Lazio agisce nei minimi particolari in tutte le aziende sanitarie e negli ospedali del Lazio. Nel dettaglio, per quanto attiene alla Capitale, nelle Asl Roma 1 (centro storico, Prati-Trionfale, Salario-Nomentano), Roma 2 (Eur, Casilino, Prenestino) e Roma 3 (Monteverde, Portuense, Ostia, Fiumicino) e nelle aziende ospedaliere si prevedono, tra gli interventi principali: le attivazioni del Dipartimento emergenza accettazione di II livello al policlinico Tor Vergata e l’ampliamento dei posti letto di riabilitazione e lungodegenza. All’ampliamento sono interessati anche il reparto di Neurologia dell’ospedale Grassi  con l’unità trattamento neuro-vascolare, il reparto di Medicina generale al Cto Andrea Alesini, Urologia al Sandro Pertini, il Centro spinale, la Terapia intensiva e Neurologia al Santa Lucia; l’ampliamento dell’ospedale Sant’Andrea con l’apertura di una struttura dedicata a centro cardiovascolare; le rimodulazioni dei posti letto per l’attivazione di lungodegenza al Cristo Re, dei posti letto per l’attivazione di Chirurgia generale, della Terapia semintensiva e del Day surgery multi-specialistico della casa di cura Santa Famiglia, dei posti letto per l’attivazione di Lungodegenza della clinica Nuova Itor, dei posti letto per l’attivazione di Urologia alla clinica Guarnieri e dei posti letto per l’attivazione di Cardiologia con unità di terapia intensiva cardiologica, di Oculistica, di Ortopedia e della Terapia intensiva all’Istituto dermatologico dell’Immacolata. Altro intervento a Roma nord il trasferimento dei posti letto attivi del complesso integrato Columbus al Policlinico Gemelli. Inoltre, la riconversione della Nuova clinica Latina e dopo 15 anni di chiusura, il clamore per l’abbandono in cui è stato lasciato e una coraggiosa battaglia giudiziaria sostenuta da Oliva Salviati, erede del cardinale che donò l’ospedale ai romani, riapre l’ospedale San Giacomo in Augusta con 40 posti letto di Lungodegenza oltre il 2026. Si parla anche della identificazione di un fabbisogno aggiuntivo pari a 14 posti letto per acuti e 53 posti letto per la lungodegenza. Ulteriori interventi sono previsti in provincia, nelle Asl Roma 4 (Civitavecchia-Bracciano), Roma 5 (Tivoli Colleferro Palestrina) e Roma 6 (Castelli Romani, Anzio e Nettuno). Tra gli interventi principali: le attivazioni di Neurologia all’ospedale di Civitavecchia, di Urologia e Riabilitazione con l’incremento di lungodegenza al nosocomio di Bracciano, di Oncologia all’ospedale di Colleferro, di Medicina d’urgenza al nosocomio di Palestrina, di Terapia intensiva, Ortopedia e Medicina d’urgenza con i servizi di chemioterapia, dialisi e laboratorio analisi all’ospedale di Subiaco, di Urologia, Neuropsichiatria infantile, recupero e riabilitazione al presidio ospedaliero di Anzio e Nettuno, di Malattie endocrine, Pneumologia e lungodegenza al nosocomio di Frascati, del punto nascita, di Geriatria e Otorinolaringoiatria all’ospedale di Velletri, della Terapia intensiva neonatale al nosocomio dei Castelli. Ulteriori interventi sono previsti per il privato accreditato, come l’ospedale Regina Apostolorum di Albano, con l’attivazione dei reparti di Oculistica e Ortopedia. Già struttura religiosa delle suore di San Paolo, fu acquisita nel 2021 dal gruppo Lifenet Healthcare, entrato a fine aprile 2022 a far parte della Exor di John Elkann, che conduce una intraprendente politica di espansione nel settore sanità.  Per il fabbisogno aggiuntivo, sono identificati 16 posti letto per acuti e 31 post-acuzie. Visibile la soddisfazione dei cittadini di Velletri per la riattivazione del punto nascita dell’ospedale Paolo Colombo, i 17 posti letto di Geriatria, i 4 di neonatologia e i 2 di otorinolaringoiatria. Apprezzamento è stato espresso dall’assessore al Bilancio e agricoltura della Regione Lazio Giancarlo Righini, che negli anni passati tanto si era speso per evitare il depotenziamento del nosocomio. “Con il provvedimento approvato il 7 dicembre in giunta – ha comunicato in una nota – la sanità del Lazio compie un decisivo passo in avanti verso un sistema che risponde in maniera puntuale ai bisogni dei suoi cittadini anche attraverso il potenziamento e la riapertura di reparti di straordinaria importanza”. Da ricordare che, tra l’agosto 2020 e il marzo 2021, ben quattro partorienti non fecero in tempo, da Velletri a raggiungere il nuovo ospedale dei Castelli, e diedero alla luce i figli in macchina. (Nella foto: l’ingresso del San Giacomo a Roma)

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