Rischi da inquinamento: aumentano le certezze
Sono stati presentati a Roma, all’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del convegno “Ambiente e Salute, i risultati del Progetto “Sentieri” (Studio epidemiologico nazionale territori e insediamenti esposti a rischio da inquinamento), che ha riguardato 44 dei 57 siti di interesse nazionale per le bonifiche, individuati dal ministero dell’Ambiente.
Sentieri ha indagato circa 400.000 decessi relativi a una popolazione complessiva di circa 5.500.000 abitanti. Si è riscontrata una grande variabilità fra i territori in esame per vari fattori: dimensioni della popolazione, caratteristiche della contaminazione ambientale, presenza di specifici poli produttivi e altre fonti di pressione ambientale, stato di avanzamento degli interventi di bonifica e risanamento industriale. In alcuni casi, i nessi causali sono chiari perché esistono conoscenze scientifiche adeguate per spiegare le osservazioni.
Ad esempio, è appurato il nesso tra la morte per insorgenza di mesotelioma pleurico e la presenza di amianto o di altre fibre contenenti asbesto in vari siti, tra cui Casale Monferrato, Broni, Biancavilla. In altri casi si osservano incrementi della mortalità per cause per cui il nesso causale con l’inquinamento ambientale è sospettato ma non accertato.
In altri siti ancora, la mortalità osservata è inferiore all’attesa, elemento che può essere determinato da un quadro di partenza favorevole, ovvero contaminazione ambientale con esposizione priva di conseguenze per la salute e avanzate opere di bonifica e riconversione industriale, con attività a minore impatto ambientale, o di dismissione dell’attività industriale.
(Fonte: Sanitànews)