Risparmiare si può, sul fantasma della sora Rosa

“La signora Rosa viene assistita dal suo medico di fiducia che riceve soldi dalla regione per accudire la sua paziente. A Rosa, inoltre, vengono prescritte ogni tanto delle medicine che paga la mutua per curare gli acciacchi dell’età. La signora Rosa però è morta da 16 anni”.

E’ percorso da un senso di ironia il comunicato stampa del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, se non fosse per l’allarme che le Fiamme Gialle lanciano sulla sanità ciociara che, ci auguriamo, sia circoscritto. Le inefficienze amministrative hanno fatto sì che a 1500 persone decedute – tra cui una nata nel 1873 – e a 5500 assistiti di cui non si conosce l’identità, fossero pagate prescrizioni per farmaci e assistenza mai erogata. Un esercito di “fantasmi”, prosegue la nota GdF, che continua a gravare sulle tasche dei cittadini del Lazio. Il quadro emerge da una vasta operazione di polizia giudiziaria a tutela del bilancio dello Stato e della Regione Lazio, iniziata nel 2009, andata avanti per due anni, attraverso l’esame del budget e dei documenti contabili degli enti pubblici locali. L’indagine denominata, sempre con grande ironia, “Operazione Lazzaro”, ha preso in considerazione le spese effettuate dalla Regione Lazio per la sanità e, in particolare, gli onorari erogati ai medici di famiglia in relazione al numero degli assistiti. E’ bastato un incrocio dei dati Asl e anagrafe comunale per scoprire il misfatto a danno, in primo luogo del Servizio sanitario ma soprattutto dei cittadini contribuenti e assistiti che, nella regione, si vedono tartassati e vittime di tagli e soppressioni di servizi. Saranno i medici di famiglia a dover restituire, salvo ricorsi e appelli, le cifre indebitamente incamerate ma, ciliegina sulla torta, in 600 casi gli importi non possono più essere richiesti indietro dallo Stato, con considerevole danno erariale. Gli indebiti pagamenti ammontano a circa 125mila euro, non una cifra esorbitante ma un fenomeno sconcertante se si pensa a quanti “spettri sanitari” potrebbero aggirarsi per il Lazio e non solo. A carico dei 194 medici che hanno ricevuto indennità per gli iscritti passati a miglior vita, non sono state ipotizzate responsabilità. Tale vicenda però lede l’immagine dei professionisti e la Fimmg Lazio e del frusinate – il sindacato dei medici di famiglia – rivela che da più di un decennio aveva denunciato alla Regione la situazione del mancato aggiornamento dell’anagrafe sanitaria. Finora sono ventuno i dirigenti e funzionari della Asl segnalati alla Corte dei Conti per il recupero del danno erariale.

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