Impianto dei rifiuti di Rocca Cencia: la Regione Lazio arriva al VI Municipio. Il 2 dicembre ha segnato una svolta per la comunità residente nel territorio “delle torri”. Una seduta in cui la decima Commissione consiliare permanente “Urbanistica, politiche abitative e rifiuti” della Pisana, presieduta da Laura Corrotti, ha incontrato nell’aula consiliare del parlamentino di viale Duilio Cambellotti amministratori locali e cittadini, che rivendicano due diritti essenziali: quello alla salute, costituzionalmente garantito e un altro diritto incomprimibile, ancorché immateriale, il diritto a respirare. “Cittadella dei rifiuti, terra dei fuochi, questi gli appellativi che ci hanno affibbiato negli anni” lamenta il presidente del Municipio Nicola Franco sulla sua pagina social. “Non ho mai accettato tali appellativi e li ho combattuti”, continua e un primo risultato lo ha portato a casa: un emendamento a una proposta di legge per la semplificazione, votata dalla Regione Lazio, che destina il 50% dei benefit ambientali riservati al Campidoglio, ai municipi in cui insistono impianti di trattamento rifiuti, per provvedere alla “mitigazione ambientale”. Un provvedimento di cui il presidente va orgoglioso “lo chiamano l’emendamento Franco”, ironizza in apertura di seduta, sebbene sia stato sostenuto in Regione dall’assessore al ciclo dei rifiuti della Pisana Fabrizio Ghera, sfidando l’ostruzionismo degli amministratori capitolini, che avrebbero voluto gestire in proprio i fondi destinati alle bonifiche. Nel rilevare l’importanza della collaborazione istituzionale, Franco dimostra ancora una volta fiducia sul risultato di questa battaglia, che non si annuncia semplice. Da anni la comunità dei residenti dei quartieri di Castelverde, Colle del sole, Fosso San Giuliano, Finocchio, riuniti in un coordinamento di 13 associazioni, si batte per bonificare il territorio e adeguare un impianto ormai vetusto,  concepito 50 anni fa e fuori contesto, a ridosso di abitazioni, a 500 metri dalle scuole e a un chilometro dal sito di Gabi, incomparabile tesoro archeologico in cui la città della Lega Latina mostra i resti di mirabili templi, sorprendenti teatri e sontuose regge. E i timori per il danno alla salute trovano riscontro nei dati epidemiologici e nella vita reale. Lo testimoniano i rappresentanti dei Comitati di quartiere che narrano i drammi che hanno colpito numerose famiglie del luogo, con patologie tumorali in costante aumento. La preoccupazione più evidente è legata al possibile ampliamento dei siti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti in vista del Giubileo. Progetto decisamente smentito dal presidente di Ama Bruno Manzi, che offre la massima collaborazione a istituzioni locali e cittadini e assicura l’impegno dell’azienda per adeguare gli impianti alle normative sulla tutela ambientale, migliorando la qualità della vita nei territori, con le prime opere di adeguamento apportate entro il mese di gennaio 2025. Pressante la richiesta di installare colonnine per il monitoraggio della qualità dell’aria nelle zone più a rischio, da parte di Alessandro Alessandrini, presidente del Comitato di quartiere Colle del sole e coordinatore delle 13 associazioni locali, che sollecita anche il controllo delle falde acquifere in un’area fortemente compromessa. Tanto da far invocare ad Adriano Zuccalà (M5s), vicepresidente della Commissione in audizione, “un cambio radicale nella gestione dei rifiuti di Roma, che punti su una impiantistica moderna e innovativa per ridurre al minimo la produzione di rifiuti indifferenziati, mettendo la parola fine a impianti come quello di Rocca Cencia, causa di inquinamento ambientale e danni alla salute pubblica”, concetti che ribadisce in un comunicato. Ma il cammino della collaborazione istituzionale – al netto della chiusura del Campidoglio assente alla seduta e silente nelle determinazioni – è iniziato e il dialogo tra Regione Lazio e Municipio VI “Delle Torri”, sostenuto da affinità politica, sta già producendo i primi risultati.

 

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