Rocca, Forlanini: “Si decida con l’opposizione”
Molti interventi, replica del presidente che auspica un confronto “senza contrapposizioni aspre”
Si è conclusa martedì 21 marzo la seduta di insediamento della XII legislatura del Consiglio regionale del Lazio, con gli interventi dei rappresentanti eletti nelle varie liste e la replica del presidente della giunta Francesco Rocca. Un intervento conciliante, in cui sono stati espressi concetti ecumenici: “Una visione comune sui temi sanitari” auspica Rocca, con il coinvolgimento delle opposizioni su varie tematiche, tra cui la futura destinazione dell’ospedale Forlanini, chiuso il 30 giugno 2015 dalla giunta guidata da Nicola Zingaretti e lasciato in abbandono. Un suggerimento è venuto dall’ex assessore alla Sanità Alessio D’Amato, che nel suo intervento ha rilanciato l’idea di collocare il Bambino Gesù nel complesso di Monteverde, incurante del parere contrario dei comitati dei cittadini in lotta da anni per restituire la struttura alla sanità pubblica con servizi per la collettività, tra cui gli ambulatori della Asl Roma 3 – oggi in oneroso affitto – e una Rsa. Si vedrà, se il coinvolgimento auspicato da Rocca comporti un’attenzione al progetto richiesto con veemenza dal candidato presidente di centrosinistra sconfitto alle elezioni e, nonostante la batosta, convinto assertore delle istanze vaticane. Su molti altri aspetti D’Amato ha incalzato Rocca: dai livelli essenziali di assistenza (Lea), la cui soddisfacente applicazione l’ex assessore ha rivendicato, evidenziando gli sforzi della precedente giunta in affanno per il deficit ereditato e in grado di uscire comunque dal commissariamento. Sono stati affrontati, nell’intervento dell’esponente del Pd, i problemi legati al blocco delle assunzioni, degli accessi inappropriati in pronto soccorso, dei servizi carenti sul territorio e delle possibilità offerte dai fondi del Pnrr, a cui secondo D’Amato, il presidente non avrebbe fatto cenno. Obiezioni puntualmente accolte a cui Rocca ha risposto garantendo interventi su quelle che sono le emergenze della sanità – pronto soccorso, liste di attesa, riequilibrio dei servizi in provincia – mettendo il Consiglio di fronte alla drammatica realtà dei 22 miliardi di debito emersi dalla verifica della Corte dei conti. Sui temi della prevenzione, si è concentrata Alessandra Zeppieri del Polo progressista, che ha chiesto “di mettere un punto alle esternalizzazioni e agli accreditamenti con i privati”, con un accenno alla necessità di aumentare i posti letto e di potenziare la neuropsichiatria infantile. Ulteriori proposte sono arrivate dall’esponente della Lega Angelo Tripodi, che ha suggerito di impiegare i 754 milioni di gettito delle addizionali regionali per la sanità, in primo luogo per abbattere le liste di attesa, ristrutturare i punti di primo soccorso e attivarli per 24 ore, con una significativa azione per la presa in carico delle disabilità. Una parola chiara Rocca l’ha spesa su un tema in questi giorni al centro del dibattito politico, introdotto in aula dal consigliere del Pd Mario Ciarla: l’utero in affitto. Un argomento delicato, su cui la Regione Lazio non ha diretta competenza e sul quale il presidente ha espresso le sue riserve, considerato che tale pratica in Italia non è consentita perché è fuori legge, come d’altra parte lo è in 24 Paesi Ue su 27 aderenti. Soltanto in Grecia è legale dal 2002 dietro autorizzazione di un tribunale, in Portogallo dal 2021 per donne che non possono avere figli e in Ucraina dove la “gestazione per altri” è consentita solo per coppie eterosessuali e sposate.