Rocca: “La sanità del Lazio è in via di guarigione”
Al San Giovanni Addolorata è attivo un laboratorio analisi all’avanguardia
Nel Lazio c’è una sanità che sta guarendo, almeno nelle intenzioni del presidente della Regione Francesco Rocca, che ha commentato così la partenza, il 16 aprile, del nuovo laboratorio di analisi dell’ospedale San Giovanni di Roma, che si trova in un quadrante strategico nell’anno del Giubileo, quasi dirimpettaio della storica, omonima basilica la cui Porta santa sarà attraversata da migliaia di pellegrini. Un laboratorio ad alto livello di automazione – inserito nel progetto CoreLab, nato per velocizzare i processi di analisi di laboratorio, riducendo i tempi di attesa in ospedale – il servizio di analisi si caratterizza come “sistema intelligente”, in grado di garantire l’esecuzione di circa due milioni di test all’anno a ritmo continuo nell’arco delle 24 ore e per 365 giorni. Un servizio perfettamente corrispondente agli standard di una azienda ospedaliera come il San Giovanni Addolorata che per il presidente della Regione “gode della nostra attenzione costante, affinché possa eccellere come merita”. Nel secolo scorso, l’avanzata automazione del laboratorio si sarebbe potuta definire come una catena di montaggio ma oggi, grazie a tecnologie all’avanguardia, che riducono al minimo il lavoro manuale e, di conseguenza, la possibilità di errori, si parla di “gestione integrata e tracciata dell’intero ciclo del campione, dalla presa in carico alla refertazione”. Accuratezza diagnostica, maggior rapidità nell’esame dei campioni biologici, drastica riduzione dei tempi di risposta, alta produttività, tracciabilità, sicurezza, sono i termini ricorrenti per descrivere il cambiamento dei processi all’interno del laboratorio, in cui i campioni arrivano già etichettati dai reparti e vengono poi smistati secondo il tipo di esame eseguito, a cui fa da supporto un software specifico con appositi “alert” per segnalare valori non conformi. A tale descrizione, corrispondono in termini di risultato, l’efficienza, la sicurezza e l’affidabilità della diagnostica, resa possibile dall’investimento di 317 mila euro di fondi regionali garantendo così la gestione automatizzata e integrata delle aree di chimica clinica, immunochimica, coagulazione e immunometria specialistica. Discipline afferenti al servizio di Patologia clinica diretto da Ettore Domenico Capoluongo. Di “autentica rivoluzione per l’attività diagnostica” parla Maria Paola Corradi, direttore generale dell’Azienda. Sicuramente, l’accelerazione dei processi, la sicurezza e l’efficienza saranno un sicuro supporto all’assistenza in un ospedale sede di un dipartimento di emergenza e accettazione di secondo livello.