Rom contro Ares: sassaiole per le ambulanze 118

Una situazione insostenibile che va avanti ormai da tempo, in un crescendo di aggressioni, minacce, perfino furti. Il tutto a danno di un servizio essenziale per i cittadini: l’emergenza 118. Cattiva sorte ha fatto sì che la postazione delle ambulanze di un presidio fondamentale per la città, quello di Roma Nord, fosse collocata dentro il comprensorio del Santa Marita della Pietà – già ospedale psichiatrico poi dismesso e in attesa di futura destinazione – in una scomoda prossimità con il campo nomadi della confinante via Cesare Lombroso. E la sicurezza delle ambulanze e dei lavoratori è andata man mano scemando, a causa di “vili aggressioni fisiche e verbali” scrive nella nota indirizzata a Maria Paola Corradi, direttore dell’Ares, azienda regionale emergenza sanitaria 118, il segretario della Usb, unione sindacale di base, Alessandro Migliorelli. Nella lettera, partita il 2 gennaio il segretario denuncia “Episodi che non possono essere più tollerati” e chiede una nuova collocazione della postazione ambulanze, in edifici limitrofi della Asl o nella caserma dei Vigili del fuoco sempre nei pressi, appellandosi al decreto legislativo 81 del 2008, che attiene alla salute e sicurezza sul lavoro. Le violenze, con lancio di sassi e bottiglie contro le ambulanze, il danneggiamento delle auto private dei lavoratori, il riversamento dei rifiuti in mezzo alla strada, tanto da bloccare i mezzi a sirene spiegate, sono degenerate ben presto in minacce verso gli operatori. Ignoto il motivo di tanto rancore che si riversa anche nei confronti di funzionari e sanitari della Asl Roma 1 in servizio presso il locale poliambulatorio. In tale situazione non è più tollerabile, secondo i sindacalisti, l’inerzia della direzione aziendale. “Le nostre postazioni spesso si trovano in contesti degradati, presentano condizioni strutturali problematiche e i lavoratori risentono di tale clima di insicurezza”, riferiscono alcuni dipendenti che operano in diverse realtà romane sede di postazione 118. “Il nostro è un servizio delicato – insistono – dobbiamo essere in grado di dare una pronta risposta se chiamati per un soccorso, non possiamo certo tardare causa impedimenti da cumuli di rifiuti che bloccano il percorso”. E anche le istituzioni locali sono chiamate in causa: dal XIV municipio è partita una interrogazione dei consiglieri di Fratelli d’Italia mentre si fanno più pressanti gli appelli al sindaco Roberto Gualtieri per sgomberare il campo rom, come assicurato, invano, dalle amministrazioni precedenti.     

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