Roma Nord, in crisi l’assistenza agli anziani e non solo
Diecimila firme in pochi giorni: i cittadini del Lazio si mobilitano contro lo smantellamento dell’Istituto nazionale ricovero cura anziani (Inrca) di via Cassia, una struttura pubblica che, causa difficoltà finanziarie dovute a una fallita riorganizzazione e alla mancata remunerazione di prestazioni pregresse da parte della Regione, rischia di essere accorpata al Policlinico Tor Vergata o al Casilino, a 40 è più chilometri di distanza dall’attuale sede. Una soluzione improponibile per i residenti di Roma Nord e per gli operatori che vedrebbero invece possibile una collaborazione con il vicino policlinico Sant’Andrea, con cui tra l’altro sono già in corso rapporti di partenariato relativi alla scuola di specializzazione in Geriatria. L’Istituto, che vede punte di eccellenza nelle malattie del metabolismo, nel campo della geriatria e della gerontologia, svolge funzioni di assistenza qualificata, ricerca e formazione e garantisce prestazioni ambulatoriali a cittadini di tutte le età. È inoltre punto di riferimento per la prevenzione e cura delle patologie cardiologiche, oncologiche ed endocrinologiche. La situazione venuta a crearsi con l’indebitamento è piuttosto complicata: riconosciuto Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico con decreto ministeriale del 1968, l’Inrca che ha sede legale ad Ancona, ha esteso la sua rete assistenziale nelle Marche, nel Lazio, in Calabria, in Sardegna, con 8 presidi. La sua organizzazione, disciplinata dalla legge regionale 21 del 2006, prevede che le sedi periferiche operino “nel rispetto della programmazione e della normativa sanitaria delle Regioni territorialmente competenti” mentre le linee strategiche e di indirizzo sono determinate dal Consiglio di amministrazione, che vede tra i componenti, una maggioranza di membri designati dal Consiglio regionale delle Marche, cui spetta la nomina del direttore generale. In sintesi, un groviglio di competenze e attribuzioni, una incerta ripartizione di compiti e funzioni che, in un contesto critico quale quello della indebitata sanità del Lazio, non poteva non sfociare in un dissesto annunciato. Sulla crisi dell’Inrca Luigi Nieri, consigliere di Sinistra e Libertà della Regione Lazio, ha presentato una interrogazione alla presidente-commissario alla Sanità Renata Polverini, in cui si chiede un tavolo di confronto tra amministrazione, organizzazioni sindacali e vertici regionali e si individuano, quali possibili soluzioni, il rapporto di collaborazione con il Sant’Andrea riferito a progetti e ricerche per l’Alzheimer e l’anziano fragile con l’eventuale mobilità dei lavoratori – in caso di dismissione del presidio – nell’ambito del piano di riordino della rete ospedaliera. Nodo essenziale sarebbe un “reale piano di riorganizzazione nella localizzazione attuale con la definizione di un nuovo budget, il riconoscimento delle prestazioni pregresse e la conseguente erogazione dei fondi”.