Salus: “Non farà la fine di Valle Fiorita”

Roma Nord: si apre un nuovo fronte per i tagli alla sanità. La clinica Salus Infirmorum rischia la chiusura e per zone come La Giustiniana, La Storta, Ottavia, Trionfale verrà a mancare un sicuro punto di eccellenza che offre prestazioni di geriatria, riabilitazione cardiologica e respiratoria, patologia clinica e radiologia. Il presidio, situato in via della Lucchina 41, è di proprietà delle suore Ancelle dell’Incarnazione e, fino al 31 dicembre 2011 era convenzionato con il vicino San Filippo Neri. Come la clinica Valle Fiorita, in via di Torrevecchia – già afferente al San Filippo Neri – anche qui c’è una situazione ibrida, di dipendenti divisi a metà tra privato e pubblico. “La convenzione ormai scaduta – rivela il direttore generale del San Filippo Neri Domenico Alessio – non è in regime di accreditamento ma di semplice autorizzazione, tal quale a quella di Valle Fiorita, risolta di recente. Questo non ci consente di applicare la normativa e i requisiti previsti richiesti dallo  status di centro accreditato pertanto, unica soluzione sarebbe la riconversione a Rsa (residenza sanitaria assistenziale)”. Distorsioni ereditate dal passato, sulle quali il sindacato non transige. Per la CGIL di Roma Nord la Rsa significherebbe la perdita del lavoro per numerosi dipendenti.

Il declassamento della struttura inizia dal 2010, con i decreti previsti dal piano di rientro dal deficit sanitario, che stabilisce il taglio di 31 letti, 17 nella prima tranche. In allarme da allora, i cittadini del territorio si sono ora organizzati nel Coordinamento di difesa e sviluppo della Salus e, in una affollata assemblea lo scorso 18 aprile, hanno lanciato una raccolta di firme a cui, per adesso, un migliaio di cittadini hanno aderito.

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