Salute, costi assurdi per le famiglie
Patto per la salute: non si vede luce. L’accordo finanziario e di programmazione sanitaria per il triennio 2013-2015, che doveva essere siglato entro il 15 novembre, è ancora in alto mare. Tale ritardo preoccupa i cittadini, cui Federconsumatori ha dato voce tuonando contro le lentezze, le mediazioni e la concreta possibilità che la sanità “subisca feroci sforbiciate tecniche senza la mediazione e la verifica delle Regioni”, è scritto in una nota della stessa organizzazione.
Il Patto che queste ultime dovrebbero siglare con l’esecutivo, oltre all’appropriatezza e alla qualità del Servizio sanitario, dovrebbe garantirne l’unitarietà su tutto il territorio nazionale. I nodi da sciogliere riguardano ticket ed esenzioni, livelli essenziali di assistenza, tariffe e riordino della rete ospedaliera.
Il timore è il taglio di otto miliardi previsto nel biennio 2013-2014, già stabilito dal precedente esecutivo che ha provocato la rivolta di assessori alla Sanità e presidenti regionali che temono la non sostenibilità del sistema. Federconsumatori rincara la dose sostenendo che l’opinione pubblica è esasperata da difficoltà e incertezze. “Sono sempre più frequenti – denunciano i consumatori – i casi di insufficiente qualità e tempestività delle cure nonché le carenze dal punto di vista assistenziale e, a volte, di vero e proprio abbandono dei malati. A tali problematiche – continua polemicamente la nota – si somma la voce non secondaria dei costi, diventati ormai insostenibili per le famiglie”.
Il tema più controverso del Patto è infatti costituito dai ticket e le esenzioni, che, nelle intenzioni del ministro alla Salute Renato Balduzzi andrebbero “rimodulati” senza avere ancora stabilito i criteri di tale revisione. Restano inoltre da reperire 2 miliardi dal 2014, per tentare di rimettere in equilibrio il sistema.
“Lo stato di paralisi in cui si trova il mondo politico e l’incertezza delle istituzioni – conclude l’associazione – rende tutto più complicato ma il Servizio sanitario nazionale va difeso, così come va tutelato il diritto alla salute, a tutti i livelli”.