Salute e solidarietà, i progetti dell’Arvas
In un convegno alla Regione Lazio i volontari illustrano i programmi per il 2025
Altro che intelligenza artificiale: c’è bisogno di intelligenza emotiva e sensibilità sociale. Lo hanno sostenuto i rappresentanti dell’Arvas – Associazione regionale volontari assistenza sanitaria – da più di 40 anni presenti in ospedale e vicini a chi soffre. In una meritoria opera di solidarietà e dedizione all’altro, i volontari di Arvas collaborano negli ospedali, nelle cliniche e in Rsa alle azioni più semplici della quotidianità, umanizzando l’assistenza e garantendo un sostegno tangibile alle persone più fragili. Promotori del convegno “Volontariato e Salute, un futuro di solidarietà: risultati e programmi per il 2025”, nel corso dell’evento tenutosi il 24 gennaio nella sala Tevere della Regione Lazio, i rappresentanti di questa importante realtà del Terzo settore, attraverso l’intervento del presidente Silvio Roscioli, hanno evidenziato i propri compiti e il ruolo strategico in ambito sanitario, delineando le prospettive future di collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini. Un rapporto suggellato dalla presenza ai lavori del presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma, che ha assicurato l’attenzione della istituzione locale all’attività di Arvas, favorendone il radicamento sul territorio. Un impegno che sta prendendo forma in vari municipi di Roma, per intercettare i bisogni delle persone fragili che necessitano di un sostegno domiciliare e di percorsi di accompagnamento nelle incombenze della quotidianità. Un confronto che ha visto il contributo di Tiziana Biolghini, consigliera Pari opportunità, politiche sociali e trasparenza del Comune di Roma, Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo settore Lazio Aps, Associazione di promozione sociale, Paola Capoleva vicepresidente Csv, Centro servizi volontariato e le toccanti testimonianze di alcuni volontari, spesso a contatto con il dolore che sovente, grazie al loro contributo, si trasforma in speranza. Così, guidati da una incrollabile etica della solidarietà, filo rosso che lega tutti i progetti di Arvas, i volontari si stanno radicando sul territorio, rispondendo a quella richiesta di interventi sociosanitari che istituzioni oberate da pressanti richieste e insostenibili incombenze, non riescono a garantire. Nasce per questo il progetto denominato “Assistenza e accompagnamento” e rinominato “Mano nella mano”, che partendo dal XII Municipio – Gianicolense, Bravetta, Pisana – intende estendersi nei municipi di Roma e si connota in un aiuto per le piccole incombenze quotidiane, disbrigo piccole pratiche, compagnia nei casi di solitudine, accompagnamento a visite mediche e sostegno in caso di esigenze sanitarie, per districarsi nel complesso labirinto delle Asl. Un aiuto concreto e un ascolto attivo delle necessità, che negli intenti dei volontari dovrà trasformarsi in un sistema “a rete”, perché nessuno resti più solo.