Sovraffollamento carcerario, a risentirne sono anche le condizioni di salute dei reclusi. Per questo, il commissario straordinario della Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle, ha assicurato che prossimamente, presso la casa circondariale Regina Coeli di Roma arriverà una Tac e saranno attivati alcuni reparti specialistici. Una boccata d’ossigeno per la sanità tra le sbarre, che risente fortemente della situazione di tensione dovuta all’annoso problema legato al surplus di persone ristrette. Il sovraffollamento incide senza alcun dubbio sulla salute fisica e mentale dei detenuti, aggravando le condizioni di disagio e di malattie preesistenti e incrementando il rischio di trasmissione di patologie infettive. Tutti questi aspetti sono stati evidenziati nel corso della Commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria della Regione Lazio del 9 ottobre, che ha visto al centro della discussione l’emergenza suicidi in carcere, in cui spiccano i drammatici numeri della VII Sezione penale della casa circondariale di Regina Coeli. Nello storico penitenziario romano, sono attualmente presenti 1100 persone, a fronte di 628 posti disponibili, con un indice di sovraffollamento che si attesta a oltre il 180%. Secondo i consiglieri Emanuela Droghei e Rodolfo Lena, che hanno richiesto l’audizione sul tema, “avere un istituto penitenziario così sovraffollato, significa portare le persone sottoposte a misure cautelari a vivere una condizione di detenzione contraria a ogni norma internazionale, rendendo al tempo stesso più stressante e pericoloso il lavoro del personale penitenziario. Bisognerebbe individuare strutture alternative che possano permettere almeno lo spostamento di una parte dei detenuti – scrivono in una nota congiunta – l’obiettivo delle Istituzioni dovrebbe essere quello di individuare gli strumenti più idonei a incrementare la qualità della vita dei detenuti e di coloro che lavorano con impegno e professionalità all’interno degli istituti penitenziari. La rilevante carenza di personale che si registra all’interno del carcere di Regina Coeli non permette il raggiungimento di nessuno di questi due scopi”. Un tema scottante, per cui i due consiglieri hanno chiesto alla presidenza regionale quali azioni intenda attuare per garantire gli standard igienico sanitari di comunità, compatibili con le condizioni di detenzione.

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