Salvo l’ospedale di Bracciano. Romano (Fials): “Flop della Polverini”
L’ospedale di Bracciano non chiude più, né sarà declassato come presidio distrettuale. La III sezione del Consiglio di Stato, con pronuncia resa nota il 30 maggio scorso, ha accolto il ricorso presentato dai comuni di Bracciano, Anguillara, Trevignano, Cerveteri, Canale Monterano, Ladispoli, ribaltando la precedente decisione del Tar. Alla soddisfazione del sindaco della cittadina lacustre Giuliano Sala, che sottolinea come siano state ritenute fondate molte delle obiezioni dei ricorrenti, in particolare quelle relative alla tempestività del soccorso in emergenza (golden hour) e ai recenti investimenti fatti per l’adeguamento strutturale dell’ospedale, si uniscono le considerazioni del segretario regionale dell’organizzazione sindacale Fials Confsal Gianni Romano, che chiama in causa la presidente Renata Polverini, commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit sanitario. “C’è bisogno che la presidente riveda in toto il piano di rientro e analizzi i rapporti tra densità abitativa per territorio e impatto sanitario sul polo ospedaliero – ha dichiarato Romano – così facendo si accorgerà che l’intero piano è da rifare mentre il fattore risparmio è da cercare altrove”. La chiusura dell’ospedale, prevista dal decreto 80, di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera, aveva da subito incontrato l’ostilità di cittadini, operatori e amministratori locali che hanno messo in atto tutte le forme di mobilitazione possibili. “La pronuncia dei magistrati – continua Romano – mette in evidenza senza ombra di dubbio il flop completo delle politiche sanitarie messe in campo da Renata Polverini; a naufragare è una parte del piano operativo 2011/2012 di riorganizzazione della rete ospedaliera e di conseguenza anche l’ammontare del risparmio previsto”. L’ospedale Padre Pio dispone di sale operatorie, pronto soccorso, reparto di terapia intensiva ristrutturati negli ultimi tre anni con un impegno di spesa di circa 5 milioni di euro e inaugurati nel 2010. E’ inoltre centro di eccellenza per quanto attiene alle prestazioni di “rimodellamento osseo” e registra annualmente un numero consistente di ricoveri e accessi in pronto soccorso. “Si tenga presente inoltre – chiosa Romano – che nell’area distrettuale del Padre Pio non c’è alcun altra struttura ospedaliere raggiungibile in meno di 45 minuti”.