San Bortolo, l’Oculistica nella Rete malattie rare
In Veneto un reparto specializzato nella cura di patologie degenerative della cornea
L’ospedale San Bortolo di Vicenza, con l’Unità operativa di Oculistica – associato al Centro per le malattie rare dell’apparato visivo di Treviso – è entrato a far parte della Rete di riferimento per le malattie rare del Veneto, con il riconoscimento dell’attività svolta dal reparto vicentino, in particolare nella diagnosi e cura del cheratocono, una patologia degenerativa della cornea, che ne provoca un assottigliamento determinando vari gradi di miopia, astigmatismo e protrusione, che portano da un lieve a un importante deficit della vista. Lo annuncia l’assessore alla Sanità e al sociale del Veneto, Manuela Lanzarin, che sottolinea: “Un risultato importante, di cui siamo molto soddisfatti, che tra l’altro risolve la difficoltà di accesso alla presa in carico della patologia e alla prescrizione di terapie e di protesi e/o ausili”. La responsabile veneta della salute ha inoltre incontrato il 7 marzo, in occasione della visita al San Bortolo, i rappresentanti dei pazienti vicentini con patologie della cornea, quali appunto il cheratocono e le distrofie corneali. Un appuntamento a cui non è mancato l’apporto dei vertici sanitari regionali, tra cui la direttrice generale dell’Azienda Ulss 8 Berica Patrizia Simionato, insieme a Pietro Viola, dirigente medico specialista in Oculistica. “Il confronto con le associazioni dei pazienti – ha evidenziato l’assessore – è sempre importante perché consente di misurare le azioni e la programmazione delle attività ma, soprattutto, di far conoscere i servizi sanitari presenti nella nostra regione. Il riconoscimento dell’importanza dell’ospedale berico all’interno della rete delle malattie rare è motivo di soddisfazione”. Un apprezzamento che, in Veneto, si estende a tutti i centri di riferimento per le malattie dell’occhio equamente distribuiti nel territorio regionale, come riferisce l’assessore, per coprire il fabbisogno di salute fin dall’età pediatrica e per accompagnare i pazienti con disturbo della vista in tutto l’arco della vita. (Nella foto: l’assessore Manuela Lanzarin)