Ė stato un crollo accidentale a rivelare il presunto danno erariale, relativo a lavori di ristrutturazione all’ospedale San Camillo di Roma. Si tratta di una indagine avviata dai carabinieri a cui ha fatto seguito l’apertura di un fascicolo in procura, in cui si contesta il reato per frode in pubbliche forniture e truffa. La vicenda si riferisce al restauro della casa di accoglienza dell’ospedale, nel quartiere Gianicolense, per la cui messa in sicurezza e adeguamento energetico la Corte dei conti ha segnalato “illegittimi finanziamenti” con un danno contestato pari a 133.890,15 euro. Il tutto è riportato nella corposa relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, che il procuratore regionale del Lazio Pio Silvestri ha presentato il 24 febbraio scorso e che ha suscitato numerose polemiche per le eccessive contestazioni in essa contenute, che riguardano enti e istituzioni regionali, nella cui non invidiabile elencazione la sanità della Regione Lazio fa purtroppo la parte del leone. Il caso del San Camillo è clamoroso perché è stata una circostanza del tutto fortuita a far venire alla luce il presunto illecito. Un salto indietro nel tempo e si torna al 2016, anno in cui crollò parte della copertura della casa. Un ingiustificabile cedimento, considerati i recenti lavori di restyling, che indusse i carabinieri di zona a indagare, verificando una non conformità delle opere eseguite al progetto previsto, con una cifra versata dalla Regione superiore alla qualità dell’intervento realizzato. Per le imputazioni, sono stati citati in giudizio l’ex direttore del servizio di Ingegneria e i responsabili delle ditte incaricate degli interventi e dei collaudi. Non è la prima volta che l’azienda ospedaliera è vittima di presunti reati legati all’edilizia sanitaria. Nel 2009 venne realizzato abusivamente un muro divisorio nel parco dell’attiguo ospedale Forlanini, opera immediatamente demolita per cui lo stesso direttore dell’Ingegneria e l’allora direttore generale, furono condannati a un risarcimento pari a 75mila euro.

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