San Camillo: situazione esplosiva al pronto soccorso, medici e infermieri manifestano

L'ospedale San Camillo
L’ospedale San Camillo

Segnali sempre più preoccupanti dal San Camillo Forlanini. Dopo l’intervento dei sindacati Nursind e Anaao che il 7 febbraio hanno denunciato la gravissima situazione del Pronto Soccorso, con l’ennesima manifestazione, dopo l’ammissione da parte della Direzione aziendale di “….uno stabile e grave sovraffollamento del pronto soccorso che compromette in modo significativo la qualità e la sicurezza dell’assistenza..”. Si è fatta sentire, tra l’altro, un’altra voce molto autorevole, a conferma che gravi criticità sono presenti in molti reparti e l’ospedale è in ginocchio. I direttori di tre importanti dipartimenti, medicina, medicina specialistica e trapianti d’organo, con una nota congiunta segnalano nei reparti di loro competenza “..una situazione di grave criticità che compromette l’assistenza ai pazienti con potenziale rischio per i pazienti stessi e per gli operatori sanitari..”. E tutto ciò si verifica mentre sono privi di efficacia i provvedimenti presi per arginare il sovraffollamento del Pronto soccorso ove sono stabilmente presenti circa 90 persone. Inoltre  nei corridoi dei reparti sono allestiti posti letto in soprannumero e la penalizzazione delle attività chirurgiche e dei ricoveri programmati costringe sempre di più i cittadini a rivolgersi al privato. Per l’attività assistenziale istituzionale non si vedono interventi in deroga al blocco del turnover se non il ricorso al precariato, vietato dalle norme. La Regione deve intervenire: la crisi dell’ospedale è così diffusa e avanzata che può essere risolta solo con interventi strutturali forti e razionali. Gli infermieri di Nursind e i medici dell’Anaao uniti chiedono un incisivo intervento della Regione a sostegno di una sanità pubblica che consenta a tutti l’accesso alle cure garantendo anche la sicurezza e la dignità dei cittadini e degli operatori.

 

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