Al via nell’antico ospedale San Gallicano di Roma, “Hope” un progetto promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, che dal 2003 è presente nel presidio, per l’accoglienza e la promozione della salute delle persone con fragilità sociale ed economica. Povertà e patologie croniche avanzano nel nostro Paese, lo attesta il censimento del 2022 dell’Istat, che ha rilevato oltre 96.000 persone senza fissa dimora” in Italia, di cui 23.420 solo nell’area metropolitana di Roma. Soltanto il 63,2% di queste ha un medico di medicina generale e la possibilità di accedere a cure mediche per questo, dentro il San Gallicano si effettuano specifiche prestazioni: screening cardio-nefro-metabolico con misurazione di glicemia, pressione arteriosa e peso corporeo per la diagnosi precoce delle principali malattie croniche, unite a informazione e prevenzione dei fattori di rischio, grazie all’apporto di professionisti che mettono a disposizione volontariamente le proprie competenze. I servizi sono erogati  il martedì e giovedì nei locali del centro “Salute e prevenzione” dell’antico nosocomio di Trastevere perché le conseguenze della vita in strada e della povertà estrema aumentano il rischio di sviluppare una o più malattie croniche, rischio favorito da condizioni di vita non adeguate e negato accesso alle cure per cause sociali, economiche, ambientali. A questo drammatico scenario dà risposte il progetto Hope, individuando coloro che sono chiamati gli “invisibili”, che la Comunità, forte di una comprovata esperienza nel campo, riesce a intercettare. La prossima sfida, per quella che fu soprannominata “L’Onu di Trastevere” grazie ai rapporti internazionali che riesce a intrattenere, è la creazione di sinergie con il welfare pubblico e con il privato, tanto da ingaggiare le aziende farmaceutiche e votarle alla propria “mission” di assistenza agli ultimi della società. Un mercato che potrebbe rivelarsi interessante per le multinazionali che si occupano di salute e possono offrire significative opportunità inaspettate per il tipo di assistenza proposta al San Gallicano. Il progetto “Hope” rappresenta un’iniziativa concreta e di grande valore – ha dichiarato Paolo Ciani, Segretario Demos e vicecapogruppo Pd alla Camera – perché offre screening e prevenzione a chi, altrimenti, non avrebbe accesso a cure fondamentali. La collaborazione tra istituzioni, privato e realtà del terzo settore, come la Comunità di Sant’Egidio, dimostra che è possibile affrontare con efficacia le sfide della sanità contemporanea e le disuguaglianze nell’accesso ai servizi, mettendo al centro la dignità e il benessere della persona, affinché la salute sia davvero un diritto universale e non un privilegio”.

 

Commenti Facebook:

Commenti