San Giovanni, fiamme nella mensa
La Regione Lazio ha stanziato 700 milioni per l’adeguamento antisismico e antincendio degli ospedali
Inquietante episodio all’ospedale San Giovanni di Roma. Nelle prime ore del mattino del 22 marzo, è divampato un incendio nei locali attigui alla mensa. Il rogo sarebbe stato causato da due frigoriferi all’interno del refettorio, da cui sarebbe partita la scintilla. Per fortuna, non ci sono persone coinvolte, considerato che alle sei del mattino gli inservienti della mensa non sono ancora in servizio e, fortunatamente, sul posto sono subito arrivate squadre dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Un altro vantaggio riguarda l’ubicazione della struttura, distaccata rispetto ai padiglioni del nosocomio. Dalle prime indagini sulle cause del rogo l’ipotesi è riferita al possibile corto circuito di un macchinario. E torna in mente il tragico rogo dell’Immacolata all’ospedale di Tivoli in cui, nella notte dell’8 dicembre 2023, perirono tre anziani ricoverati. Per questo, uno dei primi impegni dell’amministrazione della Regione Lazio, guidata da Francesco Rocca, è stato l’investimento di 700 milioni per l’adeguamento sismico e antincendio degli ospedali regionali, strutture in forte ritardo per quanto attiene agli adeguamenti alle recenti normative. Distrutti i locali della mensa ma fortunatamente illesi i reparti e servizi dell’ospedale, con qualche disagio per il fumo che si è sprigionato dagli ambienti, messo subito sotto controllo dalle squadre di vigili del fuoco prontamente intervenute, facendo rientrare l’allarme entro le 9 del mattino. E subito si sono alimentate le polemiche sulla sicurezza, che è stata messa sotto la lente di ingrandimento dal segretario nazionale Ugl Salute Gianluca Giuliano, che in un comunicato esprime “seria preoccupazione per l’incendio divampato la cui causa, da attribuire a un corto circuito, richiama però all’attenzione sullo stato fatiscente di troppe strutture e la mancanza di seri controlli sull’intero territorio italiano”. Per il sindacalista, tale condizione, “è figlia dell’incuria e dei continui tagli operati negli anni passati che mettono oggi in seria crisi l’agibilità dei presidi sanitari e la sicurezza di pazienti e operatori”. Nel manifestare gratitudine per le squadre prontamente intervenute, il segretario ha espresso l’auspicio che tali episodi non avvengano più, in attesa che il piano di investimenti regionale produca i suoi frutti, allineando tutti gli ospedali agli attuali standard di sicurezza.